4 Novembre: Napolitano all’Altare della Patria

Massimo Scambelluri

  Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto stamane in occasione della giornata delle Forze armate, una corona di fiori ai piedi del monumento al Milite ignoto. Il capo dello Stato era affiancato dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa. La cerimonia è stata accompagnata dall’inno d’Italia eseguito dalla banda dell’Esercito. Insieme al Capo dello Stato erano presenti il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il presidente del Senato, Renato Schifani, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Presenti anche Gianni Alemanno, sindaco di Roma, e Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma. Sono intervenuti inoltre il capo della Polizia, Antonio Manganelli, il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, e il Questore, Giuseppe Caruso. La cerimonia si è conclusa con il volo delle Frecce tricolori su Piazza Venezia. Napolitano ha inviato alle Forze armate un messaggio in cui auspica che non venga mai a mancare il pieno supporto dei cittadini e dello Stato” verso le missioni  internazionali in cui è impegnata l’Italia perché” l’mpegno militare italiano nelle missioni internazionali è di capitale importanza per il futuro del Paese e della comunità internazionale”. “Oggi – si legge nel messaggio – ricorre il 91esimo anniversario della vittoria nella Grande Guerra e con essa si celebrano il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Si rende omaggio a coloro che sono caduti per assicurare al nostro Paese libertà, democrazia e prosperità. Nel contesto pur profondamente mutato del XXI secolo, questi restano valori fondamentali che dobbiamo continuare a tutelare e a consolidare. Ieri, ho celebrato il 4 novembre insieme ai nostri militari impegnati nella missione UNIFIL in Libano e ho potuto ancora una volta apprezzare lo straordinario contributo che le Forze Armate sanno dare – per generale riconoscimento – alla sicurezza internazionale, alla pacifica convivenza e al progresso dei popoli. La critica fase di instabilità che stiamo vivendo, con le sofferenze e le ingiustizie che pure comporta, segna un passaggio di rilevanza fondamentale nella transizione verso una società globale sempre più interconnessa e interdipendente. Questa nostra società sarà in grado di affrontare e vincere le grandi sfide dell’umanità se gli Stati sapranno trovare la necessaria unitarietà di intenti e costruire insieme un sempre più rappresentativo sistema di
istituzioni internazionali e un’efficace struttura di sicurezza. Tale struttura dovrà avere la capacità, da un lato, di intervenire nelle situazioni di crisi e di instabilità prima che queste degenerino in conflitto e, dall’altro, di contrastare le grandi minacce eversive transnazionali, dal terrorismo alla criminalità organizzata. Questi sono i compiti primari delle Forze Armate dei Paesi avanzati e di quelle italiane in particolare. I militari di ieri sono stati artefici dell’Unità del nostro Paese e hanno poi difeso dall’arbitrio del totalitarismo i valori conquistati con tanto sacrificio. I soldati, i marinai, gli avieri, i carabinieri e i finanzieri di oggi hanno raccolto quell’eredità morale, offrendo, in tante travagliate Regioni e aree di crisi del mondo, la propria professionalità e il proprio impegno per la pacifica cooperazione tra i popoli. L’Italia è loro vicina, con affetto e gratitudine. Certo di interpretare i sentimenti dei cittadini italiani, rivolgo alle Forze Armate il mio più caloroso saluto e l’apprezzamento per la loro meritoria opera, spesso prestata in condizoni difficili e rischiose, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale. Viva le Forze Armate! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!”