A Genova il carcere si tinge di "rosa"

Roberto Imbastaro

Cambio tutto “in rosa” alla guida del carcere genovese di Pontedecimo, dove è in cella anche una bimba di 2 anni con la mamma detenuta. Resta senza direttore il penitenziario di Savona…“Da qualche giorno è Maria Isabella De Gennaro la nuova direttrice del carcere di Pontedecimo, che ha sostituto Maria Milano destinata agli Uffici del Provveditorato regionale della Liguria” conferma Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Si tratta in realtà di un ritorno a casa. La De Gennaro è genovese e, prima di guidare il carcere di Ivrea, è stata essa stessa in servizio al Provveditorato di Genova ed al carcere di Savona. Sono certo che vorrà incontrare quanto prima il Personale di Polizia in una ‘conferenza di servizio’ che a tutt’oggi non mi risulta essere tenuta”. Il SAPPE si dice ‘abbastanza sorpreso del fatto che non si sia tenuto nel debito conto che da anni proprio il carcere di Savona è senza un direttore titolare e che probabilmente era quella la sede da porre tra le priorità di sede per l’assegnazione di un dirigente”. Martinelli sottolinea ancora una volta le criticità del carcere genovese: “Pontedecimo è un carcere nel quale i posti letto regolamentari sono 96 ma i detenuti (uomini e donne) stabilmente presenti sono circa 190 (equamente ripartiti tra uomini e donne), più del 50% dei quali stranieri. Al Reparto di Polizia Penitenziaria mancano in organico 46 poliziotti e poliziotte (ce n’è in forza 115 e dovrebbero essere 161). Oggi a Genova Pontedecimo, unico istituto di pena della Liguria con sezioni detentive femminili e con un asilo nido proprio per i bimbi delle detenute, c’è anche una bimba di 2 anni in carcere con la mamma detenuta. Da quasi un anno tutte le forze politiche, ad eccezione del Pd, hanno approvato una legge per effetto della quale le mamme detenute non dovrebbero più stare chiuse in cella, a meno di particolari esigenze cautelari di ‘eccezionale rilevanza’ come può avvenire, ad esempio, per i delitti di mafia o per terrorismo. Una legge di civiltà, dunque, è stata varata per alleviare la triste realtà dei bimbi in carcere. Chi li ha visti, sa a cosa mi riferisco e sa quali sensazioni di profondo disagio lasciano nell’animo di ognuno di noi. Va però messo in luce, su questa particolare situazione penitenziaria, l’encomiabile impegno delle donne con il Basco Azzurro del Corpo che, a Pontedecimo e negli altri 16 asili nido delle carceri italiane, hanno espresso nel tempo ed esprimono quotidianamente una professionalità ed una umanità davvero particolari. Ed è grave che la Liguria, e la città di Genova in particolare, siano a tutt’oggi inadempienti rispetto alla individuazione di un Istituto a custodia attenuata per madri detenute con bimbi fino a sei anni di età. Argomento, questo e quello delle criticità penitenziarie genovesi, rispetto ai quali sarebbe interessante che anche i candidati alla guida della città si esprimessero con possibili soluzioni e proposte”.