A Roma le esequie di Ranzani

Paola Fusco

"Massimo si è lasciato orientare dalla voce del cuore davanti alla sofferenza e all’angoscia del popolo
afghano". Queste alcune delle parole pronunciate da monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l’Italia, durante l’ omelia ai funerali del capitano degli alpini Massimo Ranzani, del Quinto Reggimento di Vipiteno, morto lunedi’ scorso nei pressi di Shindand in Afghanistan. Poco prima la bara era stata accolta nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma da un picchetto interforze e dalla banda dell’ Esercito sulle note del canto degli alpini ‘ Signore delle cime’. Oltre al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, erano presenti alle esequie numerose cariche istituzionali e dello Stato, tra cui i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Presenti anche il ministro Umberto Bossi e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Monsignor Pelvi nel corso dell’ omelia si e’ rivolto alla
signora Jole, madre di Ranzani, esortandola a continuare "a sentirsi madre di tutti gli alpini nella sua preghiera quotidiana". Poi le parole al presidente della Repubblica, ringraziato per "la sua paterna vicinanza ai militari e alle famiglie". Ranzani, ha ricordato ancora monsignor Pelvi, "era un alpino dallo sguardo sorridente e dal gesto coraggioso. E’ stato colpito mentre rientrava da un’ operazione di
assistenza medica, dopo aver distribuito vestiti, coperte, scarpe e cibo. Agli amici confidava che per costruire la pace bisogna guardare gli occhi dei bambini". Al termine delle esequie la bara e’ stata portata all’ esterno della basilica, stracolma di gente, accompagnata ancora una volta dalle note suonate dalla banda dell’ Esercito sotto la pioggia battente. All’ uscita il premier Berslusconi si e’ trattenuto per alcuni istanti con i genitori di Ranzani, che hanno poi accarezzato la bara del figlio nel carro funebre. Il capitano degli alpini, morto in seguito all’ esplosione di un Lince in cui sono rimasti feriti altri quattro militari italiani, dopo l’ arrivo a Ciampino nella tarda serata di ieri, era stato prima portato all’ Istituto di medicina legale al Verano per l’ autopsia, quindi al policlinico militare del Celio dove questa mattina era stata allestita la camera ardente. Trentasettesimo militare italiano caduto in Afghanistan, Ranzani avrebbe compiuto 37 anni il 23 marzo prossimo. Le esequie in forma privata sono previste per domani a Occhiobello, in provincia di Rovigo, comune di residenza della famiglia.