A Torino un centro prevenzione esplosioni

Paola Fusco
Un centro all’avanguardia nel panorama internazionale, tra i pochi presenti in Italia, che svolgerà
un ruolo chiave nello studio e, quindi, nella prevenzione delle esplosioni da polveri in campo industriale, la prima causa di incidenti in questo settore di attività. E’ il Centro sperimentale di sicurezza industriale sulle atmosfere esplosive, costituito presso il Dipartimento di Scienza dei
materiali e ingegneria chimica del Politecnico di Torino, grazie a un’intesa con la Direzione regionale dell’Inail e l’Unione Industriale. L’intesa tra i tre enti consentirà di sviluppare ‘una mappa di rischio’ caratteristica dei diversi comparti produttivi, individuati dall’Inail tra quelli piu’ significativi nella realtà economica piemontese. Tramite questa mappa si proporra’ poi ai soggetti interessati l’adozione di prassi e tecniche, con lo scopo di contribuire alla riduzione del numero di incidenti. L’ accordo ha durata triennale e prevede un investimento di 600mila euro per l’ acquisto dei materiali necessari alle analisi e alle simulazioni e per l’ impiego di personale qualificato, coordinato dal professor Luca Marmo. "Siamo molto soddisfatti della nascita di questo laboratorio a Torino – ha detto, oggi, nel corso della presentazione il rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo – che in questo modo potra’ competere con i centri di eccellenza mondiale come quelli di Basilea, Halifax e Bergen. In questo modo siamo convinti di poter prestare un ottimo servizio alle imprese nel prevenire incidenti anche gravi". "La creazione del Centro – ha aggiunto Pietro Spadafora, direttore regionale Inail – segna per noi una tappa importante, sia perche’ contribuira’ a prevenire un gran numero di infortuni nel settore, sia perche’ rappresenta un ulteriore esempio di progetto concreto, ritagliato su specifici profili di rischio". Il centro del Politecnico potrà, quindi, rispondere "alle richieste sempre più complesse e scientifiche" delle aziende, ha spiegato il vicedirettore dell’ Unione Industriale di Torino Riccardo Rosi, sottolineando che si tratta "di un approccio prevenzionistico, che valorizzera’ anche l’ eccellenza tecnica della nostra area".