ACI, Sticchi Damiani: “La mobilità non può esigere un tributo di 9 morti al giorno”

redazione

“Ieri è stata una giornata speciale, dedicata non solo ai 9 morti che ogni giorno contiamo sulle strade italiane – dichiara il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – ma, più in generale, alle migliaia di persone che ogni anno perdono la vita in un incidente, alle loro famiglie e ai loro affetti”. Nel solo 2017, gli incidenti stradali sono stati quasi 175mila (174.933): in media più di 470 al giorno. I morti sono stati 3.378, i feriti 246.750.

“La mobilità è una componente della vita di tutti noi – continua Sticchi Damiani – ma non può esigere un così alto tributo morale, sociale ed economico (i costi sociali ogni anno superano i 19 miliardi di euro). Soprattutto adesso, che le nuove tecnologie rendono le nostre auto così sicure da riuscire a scongiurare buona parte degli incidenti e a ridurre sensibilmente gli effetti di quelli che non si riescono ad evitare”.

“Le statistiche ci dicono che il 90% degli incidenti sono imputabili all’uomo: disattenzione, uso improprio del cellulare, mancato rispetto delle norme e della segnaletica, velocità non adeguata sono cause che vanno debellate – conclude il presidente dell’ACI – accrescendo il senso di responsabilità e migliorando le capacità di guida di tutti gli utenti della strada”.

Educazione e formazione sono aspetti fondamentali. Per questo ACI insiste sul promuovere una mobilità sempre più responsabile, sicura e sostenibile, ed è quotidianamente impegnato in campagne di sensibilizzazione e attività di formazione di tutte le categorie degli utenti della strada.