Aeronautica, quattro tornado in partenza per l’Afghanistan

Paola Fusco

  Lunedì 24 novembre quattro Tornado del 6° Stormo di Ghedi (Brescia) dell’Aeronautica Militare, partiranno alla volta dell’aeroporto di Mazar-e Sharif, circa 500 km a nordest di Herat, in Afghanistan. La partecipazione dei Tornado italiani alla missione NATO ISAF (International Security Assistance Force), iniziata su mandato delle Nazioni Unite nell’agosto del 2003, trae origine dalla necessità di dotarsi di una più adeguata capacità di protezione del contingente presente in teatro. I 4 velivoli dell’Aeronautica Militare opereranno con compiti di ricognizione aerea per supportare le esigenze ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) dell’Alleanza Atlantica. Saranno equipaggiati con un sistema di assoluta avanguardia, acquisito di recente dalla Forza Armata: sensori elettro-ottici e all’infrarosso di elevate prestazioni che consentono al velivolo di operare con molta efficacia da media-alta quota, di giorno e di notte (Pod Reccelite). I Tornado si inseriranno nella Joint Air Task Force (JATF) di Herat, comandata dal colonnello pilota Francesco Vestito, dalla quale dipendono gli altri assetti aerei dell’Aeronautica Militare presenti in Afghanistan: i Predator, sistema da ricognizione e sorveglianza pilotato a distanza, i C-27J, per il trasporto tattico e gli elicotteri AB-212, in supporto alle operazioni terrestri ed ai progetti di ricostruzione del Provincial Reconstruction Team italiano (PRT). Dalla stessa JATF dipendono anche gli elicotteri dell’Esercito Italiano A-129 (supporto aereo) e CH-47 (trasporto). Pertanto, i Tornado si aggiungono al Predator, velivolo senza pilota schierato sull’aeroporto di Herat sin dal 9 maggio 2007, nel settore della ricognizione aerea. I due assetti aerei opereranno in sinergia, ciascuno sfruttando al meglio le proprie capacità e prestazioni per coprire, in questo modo, un più ampio inviluppo informativo e operativo.