Afghanistan: un morto e un ferito tra i militari italiani

Paola Fusco

Era scampato alla strage di Nassiriya ma aveva deciso comunque di ripartire in missione lo scorso dicembre. Lascia una moglie e una figlia diciottenne il primo maresciallo Giovanni Pezzulo, 45 anni, originario di Carinola, nel casertano. Era entrato nell’esercito nel 1980 e prestava servizio al Cimic Group South (la cellula che si occupa di cooperazione civile e militare) di Motta di Livenza; specialista in attività umanitarie, in passato si era occupato di ricostruzione nel reparto Genio pionieri. È previsto per questa sera intorno alle 22.30 all’aeroporto di Ciampino l’arrivo del C-130 dell’Aeronautica militare con a bordo la salma del primo maresciallo, accompagnata dal fratello Salvatore. I funerali si svolgeranno sabato mattina nel Duomo di Oderzo.
Il maresciallo Enrico Mercuri, ferito nello stesso attacco, sarà rimpatriato invece nel tardo pomeriggio sempre con un aereo militare. Trentun anni, nato in provincia di Macerata, è in forza al Reggimento alpini paracadutisti Montecervino, a Bolzano, ed è alla sua prima missione all’estero. Mercuri ha riportato lesioni giudicate non gravi e, immediatamente trasferito all’ospedale militare francese di Camp Warehouse, a Kabul, ha subìto un intervento alla gamba destra.
Erano le 15 locali quando nella valle di Uzeebin, nei pressi della località di Rudbar, zona di responsabilità italiana a circa 60 kilometri da Kabul, militari italiani della Task Force Surobi, in attività di cooperazione civile e militare e sostegno sanitario alla popolazione, sono rimasti coinvolti in un attacco mentre distribuivano viveri e medicinali alla popolazione. L’attentato è stato rivendicato dai talebani con una telefonata all’agenzia France Presse da parte del portavoce Zabihullah Mujahed.
Unanime il cordoglio del mondo politico mentre riparte la polemica sulla presenza militare in Afghanistan a pochi giorni dal voto del rifinanziamento delle missioni. "Noi manteniamo gli impegni presi come ogni Paese serio deve fare" ha affermato il Presidente del Consiglio dimissionario Romano Prodi in un’intervista a Radiouno ". Questo momento di lutto non deve essere occasione per aprire un dibattito". Il capo dello Stato Napolitano ha espresso alla moglie e alla figlia del maresciallo Pezzulo i sentimenti di riconoscenza del Paese, di sentito cordoglio personale e di sincera partecipazione al loro dolore, mentre il ministro della Difesa Parisi ha espresso le condoglianze alla famiglia a nome di tutte le forze armate.
Nel corso del 2007 più di duecento soldati stranieri hanno perso la vita in Afghanistan, mentre dall’inizio dell’anno il bilancio è già di tredici morti; prima del maresciallo, erano stati uccisi in Afghanistan altri undici militari italiani.