Allerta sui social per le sostanze cancerogene in biscotti e merendine

Samanta Sarti

Oltre 11 mila azioni di engagement (fonte dati: Data Stampa) per una tematica destinata ad innescare un vero e proprio effetto a catena, senza fine.  Altroconsumo, forte delle polemiche in atto già da tempo – e dei riscontri positivi da parte delle autorità competenti – ha lanciato l’ennesimo alert Olio di Palma: l’associazione dei consumatori ha realizzato test su alcuni tra i prodotti, contenenti il temuto grasso vegetale, diffusi tra bambini e adolescenti (latte per bebè, biscotti, merende e nelle patatine) riscontrando la presenza di contaminanti tossici. L’EFSA, autorità europea per la sicurezza alimentare, ha valutato i rischi per la salute pubblica derivanti da glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD). E’ stata lanciata una petizione per chiedere al Ministero della Salute sia di promuovere una regolamentazione più rigida a livello europeo che escluda la presenza di GE sia di effettuare controlli a tappeto sui prodotti a rischio. Le fonti online con focus di approfondimento, e l’elenco dei prodotti “a rischio”, hanno raccolto il maggior numero di azioni di engagement.

Al secondo posto per engagement – poco più di 3 mila azioni – la notizia dello sbarco incontrastato, a Bari, del grano di importazione, in concomitanza del periodo in cui, in Puglia, ha inizio la trebbiatura.  Un grave danno per la produzione Made in Italy: i prezzi sono crollati del 31% rispetto al 2015 mettendo a rischio il futuro del settore. “L’import non stop dall’estero – spiega il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – evidenzia una grave dipendenza del sistema industriale dall’estero. Risulta indispensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche di ciò che mangiano”.

Ultima, con un migliaio di azioni di engagement, la notizia del ritiro, dal mercato europeo, di 44 prodotti contaminati. Le segnalazioni sono state diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff). Tra i prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta spiccano due casi: la presenza di acido okadaico e tossine (DSP – Diarrhetic Shellfish Poisoning) in mitili vivi (Mytilus galloprovincialis); e aflatossine in mais dalla Serbia.