Alta tensione nelle carceri: la denuncia del SAPPE

Elena Scambelluri

Forse il pretesto del furioso pestaggio tra detenuti avvenuto ieri nella VI Sezione del carcere di Genova Marassi è tra i più futili, ossia la mancata restituzione di un pacchetto di sigarette. O forse le ragioni sono da ricercare in screzi di vita penitenziaria o in sgarbi avvenuti fuori dal carcere. Fatto sta che i detenuti, un italiano da un parte e due albanesi dall’altra, se le sono date di santa ragione, tanto da ricorrere tutti alle cure del medico di turno, e se non fosse stato per il tempestivo interno dei poliziotti penitenziari le conseguenze della rissa potevano essere peggiori.

La denuncia della tensione sempre alta nelle carceri italiane arriva dal Sindacato SAPPE: "In poche ore – spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato – in due carceri italiane, si sono tolti la vita due detenuti. Uno a Trento, l’altro nella casa di Reclusione di Padova. Agenti di Polizia sono stati picchiati da minorenni detenuti nel carcere di Palermo, a Taranto s’è sfiorata la rivolta mentre a Genova Marassi una rissa tra detenuti poteva avere più gravi conseguenze se non fossero intervenuti con tempestività i Baschi Azzurri.  Tutto questo conferma quel che il SAPPE sostiene da tempo, ossia che nonostante le affrettate rassicurazioni di chi va in giro a dire che i problemi delle carceri sono (quasi) risolti e non c’è più un’emergenza, i drammi umani restano, eccome. E’ quindi sbagliata la scelta del Ministero della Giustizia di cancellare i presidi di sicurezza penitenziaria in cinque importanti regioni come Liguria, Calabria, Umbria, Marche e Basilicata così come non dare corso con celerità a  veri accordi bilaterali tra i vari Paesi per espellere i detenuti stranieri dall’Italia e far scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine”.

Altro che le dichiarazioni di impegno sul carcere della speranza e della rieducazione! Non è pensabile chiudere strutture importanti di raccordo tra carcere, istituzioni e territorio come il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Liguria a meno che non si voglia paralizzare il sistema  ed avere del carcere l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi. Vuole il Governo Renzi, con i ministri liguri Orlando e Pinotti, essere ricordato per questo attacco ai presidi di sicurezza del Paese?”, conclude Capece.