ANIP: reato di tortura

Roberto Imbastaro

Sembra impossibile che solo ora si discuta del reato di tortura, impossibile non siano ancora stati contemplati e puniti i comportamenti inumani, degradanti che cagionano sofferenze fisiche o psichiche. Una scia rosso sangue che percorre la cronaca quotidiana attraverso il dramma di singole famiglie che rimbalza nei titoli dei quotidiani. Mostri che ormai affollano i telegiornali. 

Stalking, violenza privata, omicidio, violenza sessuale… quanti reati sono indicati nel nostro Codice Penale? Come sono applicati? Gli interrogativi sono molti, ma certo l’introduzione di questa figura giuridica era ed è necessaria. L’applicazione deve essere erga omnes e quindi riguardare anche gli eventuali abusi delle forze di polizia o militari, ma deve avere delle chiare e dichiarate specifiche. Cosa s’intende per minacce gravi? Dipende dal tono della voce? Dall’atteggiamento?

            Se si arresta qualcuno che oppone resistenza e quindi costringe chi opera a usare la forza, può essere configurato il comportamento inumano? Degradante?

            In Ordine Pubblico, per contenere i black bloc che lanciano sampietrini o bottiglie, che si fa? E quando finalmente si è riusciti a fermarne qualcuno che si divincola e tira calci?

Per dirla tutta c’è da tener conto anche di un altro cambiamento ormai radicato nella società e che un fatto di cronaca recente riassume con efficacia:

            “19 lug. 2016 – Lo scorso dicembre, un appuntato dei carabinieri del reparto scorte di Palermo ha denunciato un magistrato accusandolo di essersi rifiutato di esibire i documenti e di averlo insultato con le parole: «ma vaffanculo!». Tale esclamazione sarebbe stata confermata dallo stesso magistrato nella propria relazione di servizio inviata al Procuratore della Repubblica di Palermo. Nondimeno, la Procura di Caltanisetta ha ora chiesto l’archiviazione del procedimento ritenendo non punibile il comportamento del Giudice.”

 

Giusto introdurre il reato di tortura, giusto sia applicato erga omnes, ma è altrettanto giusto ripristinare vere sanzioni per oltraggio e offesa a P.U., è giusto rispettare e  salvaguardare la dignità di chi lavora in divisa. Occorrono regole specifiche d’ingaggio per la tutela nell’adempimento del dovere e norme  che puniscano severamente chi colpisce le forze dell’ordine. Oggi in America sono 9 i poliziotti uccisi e molti feriti. Il rischio emulazione è concreto e le azioni di guerriglia sono all’ordine del giorno. Ultras delle squadre sportive o black bloc organizzati e travisati con caschi e armati di mazze e scudi si contrappongono con premeditazione a chi deve garantire l’ordine pubblico. Il Segretario Generale Nazionale Flavio Tuzi domanda: “I poliziotti non si tirano indietro, ma la Politica che fa?