Antibracconaggio: maxisequestro del nucleo operativo del Corpo Forestale dello Stato

redazione

Maxi sequestro di più di 60 esemplari di avifauna viva tra cui molti appartenenti a specie particolarmente protette dalla Convenzione di Berna (cinque pettirossi, tre lucherini, ventidue passere scopaiole, un frosone, una cincia mora, quattro fringuelli, due merli, due peppole, sedici tordi bottaccio e quattro tordi sassello), un centinaio di esemplari morti considerando anche quelli rinvenuti ancora con piumaggio nelle reti tese nel bosco, quelli trovati in cucina pronti per essere consumati e quelli già congelati stoccati nei freezer dell’abitazione, oltre a 5 fucili con quasi 300 cartucce di vario calibro, 34 reti per uccellagione  e una confezione di polvere da sparo. Questo il bilancio dell’attività svolta ieri dai Forestali del Nucleo Operativo Antibracconaggio (NOA) nel comune di Bione (BS) nell’ambito dell’Operazione antibracconaggio “Pettirosso” che da più di vent’anni viene svolta con passione e grossi risultati da uomini  e donne del Corpo forestale dello Stato nel territorio delle valli bresciane. 

Il materiale sottoposto a sequestro dall’inizio dell’operazione, 5 ottobre scorso, è di 9 fucili, 150 archetti, quasi 300 trappole tipo sep (piccole tagliole a molla), 80 reti per uccellagione, 130 esemplari vivi e 1.200 esemplari morti di avifauna selvatica protetta. Finora sono state denunciate dalla Procura della Repubblica di Brescia 31 persone. 

L’Operazione Pettirosso continuerà senza sosta ad opera dei Forestali del Nucleo Operativo Antibracconaggio, provenienti da tutta Italia,  anche nelle prossime settimane.