GdF: Lodi, vasta operazione anti-crimine nella provincia. Eseguite 22 misure cautelari

Emidio Lasco

Era già qualche tempo che i finanzieri del Comando Provinciale di Lodi avevano rivolto le loro attenzioni verso alcuni soggetti di etnia Rom i quali, nonostante i bassi redditi dichiarati, mostravano un tenore di vita decisamente elevato; ma forse neppure le fiamme gialle immaginavano che tali attenzioni avrebbero portato allo smantellamento di due gruppi criminali dediti al traffico di sostanze stupefacenti, all’usura oltre che vari altri reati contro la Pubblica Amministrazione.

E’ così finita con l’esecuzione di 22 misure cautelari (11 in carcere, 6 agli arresti domiciliari, 2 con obbligo di dimora e 3 con obbligo di presentazione alla P.G.) l’operazione “Big Brothers” condotta dalla Guardia di Finanza lodigiana, nel corso della quale i militari hanno indagato per oltre un anno sulle attività delinquenziali realizzate da due gruppi criminali (il primo composto da elementi di una famiglia Rom ed il secondo da quelli di una famiglia di origine campana) in contatto tra loro specialmente per il traffico di cocaina e hashish, ma che poi non disdegnavano attività usurarie arrivando persino della corruzione di pubblici ufficiali.

Solo per quel che riguarda il traffico di sostanze stupefacenti, gli investigatori della GDF hanno appurato che i due gruppi delinquenziali, grazie alla loro capillare rete di spacciatori, potevano contare su un bacino di almeno 300 “clienti” abituali, che poi gli garantivano introiti anche fino 800.000 euro mensili.

Alla già fiorente attività di spaccio il gruppo criminale Rom affiancava anche quella dell’usura, risultando per di più particolarmente violento nei confronti di chi ritardava nei pagamenti, oltre che attivo nella trattazione di indebite richieste di rimborso-danni da inoltrare al Comune di Zelo Buon Persico (LO), e finanche nella cancellazione di verbali redatti dalla Polizia Locale.

Queste particolari attività illecite perpetrate ai danni della Pubblica Amministrazione venivano realizzate grazie all’appoggio fornito da un pubblico ufficiale, operante presso un consorzio di Polizia Locale della provincia di Lodi, poi risultato invischiato anche in un sistema corruttivo realizzato insieme ad una cittadina brasiliana sua complice, attraverso il quale era possibile ottenere indebite residenze e cittadinanze italiane a fronte di un compenso fissato tra i 4.000 ed i 6.000 euro.

Secondo la Guardia di Finanza lodigiana sarebbero stati almeno 280 i soggetti coinvolti in tale giro, con un volume d’incasso stabilito in circa 1,6 mln. di euro annuali.

Non inferiore era comunque il livello criminale del gruppo campano, che riusciva a rifornire di droga anche gli ambienti della “Milano-bene” e che non si faceva scrupolo di utilizzare armi da fuoco per il controllo delle piazze più importanti dello spaccio nonché per rimettere in riga i pusher in ritardo con i pagamenti delle partite di droga.

Al termine dell’operazione – che ha visto impegnati 150 finanzieri, 5 unità cinofile e un elicottero del Corpo – l’Autorità Giudiziaria inquirente ha disposto il sequestro di 7 immobili e di 3 automezzi, tutti nelle disponibilità del gruppo medesimo, per un valore complessivo di 1 milione e 300.000 euro.