GDF: Roma, bancarotta fraudolenta con annessa maxi evasione

Gabriel Romitelli

Quattro persone, tutti soci e amministratori di fatto di una nota società capitolina operante nel settore informatico, sono stati arrestati dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma al termine di un’indagine che gli uomini del Generale Maccani hanno condotto nel settore dell’evasione fiscale e della bancarotta fraudolenta.

Secondo i militari delle fiamme gialle ammonta a ben 177 milioni di euro la “distrazione” di beni dell’azienda, 127 dei quali dovuti al Fisco.

La società, fino al 2007 rappresentata da uno degli arrestati, tra l’altro avente una fittizia residenza nel Principato di Monaco, era stata successivamente affidata ad un prestanome piuttosto noto per questa sua attività e deceduto nel 2013, alla veneranda età di 100 anni ma ancora avente la rappresentanza legale di oltre 280 società.

L’operazione delle fiamme gialle romane ha così permesso di far piena luce sulle attività occulte un gruppo societario, dal fatturato di circa 100 milioni di euro nel quale lavoravano fino al 2006 oltre 1.650 dipendenti, ma che è poi è balzato agli onori delle cronache per i frequenti ricorsi alla cassa integrazione ed a procedure di mobilità, che erano peraltro state oggetto di varie interrogazioni parlamentari.

Sono stati gli investigatori della Guardia di Finanza a scoprire i fini fraudolenti messi in atto dai responsabili i quali, per sviare ai controlli di natura tributaria e patrimoniale, avevano messo in atto una lunga serie di variazioni societarie, cambi di sede, modifiche alle denominazioni sociali e alle ragioni giuridiche delle diverse imprese che facevano capo al loro gruppo.   

Nel complesso carosello truffaldino realizzato dai quattro arrestati, non mancavano neppure affidamenti finanziari nella zona franca di Madeira (Portogallo), e finanche  l’esposizione di bilanci artefatti elaborati ad hoc per camuffare le reali condizioni finanziarie dell’azienda.

Le indagini stanno comunque proseguendo per svelare ulteriori reati di natura fiscale e patrimoniale, nonché per accertare possibili esportazioni di capitali che i responsabili potrebbero aver compiuto verso l’estero.