GDF: Roma, scoperta frode fiscale da 300 milioni di euro

Gabriel Romitelli

Ammonta a 300 milioni di euro l’evasione fiscale che i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto nei confronti di una multinazionale inglese del gioco d’azzardo virtuale, avente residenza nell’Isola di Man.

Nell’operazione – denominata “All-In” – le fiamme gialle capitoline sono riuscite a riportare in Italia il reale valore di mercato delle transazioni avvenute tra società facenti capo a un gruppo internazionale, recuperando così i redditi effettivamente conseguiti in territorio italiano ma non dichiarati al Fisco.

Il gruppo oggetto delle indagini della Guardia di Finanza, in particolare, gestisce il gioco del poker on-line in Italia attraverso la costituzione di due società nazionali, ed è stato grazie all’analisi dei flussi telematici, e ai controlli effettuati presso i fornitori di servizi al gruppo inglese, che i finanzieri sono riusciti ad accertare ricavi non dichiarati per 300 mln. di euro.

L’operazione di polizia tributaria, che ha fatto luce sui rapporti infragruppo realizzati nel quinquennio 2009-2014 tra la multinazionale dell’Isola di man e la controllata italiana, ha evidenziato che proprio la società con residenza in Italia aveva dolosamente eroso la propria base imponibile, decrementando artificiosamente il valore delle prestazioni rese nei confronti del gruppo di riferimento in maniera tale da spostare la tassazione del reddito prodotto sul territorio nazionale verso Malta e l’Isola di Man che, proprio nel settore del gioco virtuale, prevedono un trattamento fiscale particolarmente agevolato.

La tecnica adottata dai responsabili della frode è quella dei “prezzi di trasferimento”, ovvero la minimizzazione del carico fiscale totale attuata tramite lo spostamento dei ricavi verso Paesi ove la tassazione degli stessi è assai minore.

Al termine dell’operazione l’amministratore unico del gruppo, che poi è il “dominus” incontrastato di tutte le società controllate, è stato denunciato per frode fiscale.