Roma, figlio soffoca la madre in un appartamento in zona Appia

Francesco Giugni

Uccide la madre in un appartamento di Roma.

Lorenzo Borghi, 24 anni, informatico, dopo aver confessato il delitto, è stato condotto nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di omicidio volontario.

Il ragazzo avrebbe soffocato la mamma con un cuscino e per essere certo che la donna non potesse respirare le ha tappato il naso con una molletta per i panni.

Borghi, dopo l’omicidio, ha chiamato il centralino del 118 raccontando, così da depistare le indagini, che la donna era stata uccisa da un rapinatore che era scappato con il denaro che la stessa aveva prelevato il giorno prima con il bancomat.

Sul luogo del delitto sono intervenuti per primi il personale medico e gli uomini della polizia del commissariato Appio, successivamente quelli della sezione Omicidi della Squadra Mobile.

Gli inquirenti hanno subito cominciato a dubitare del racconto di Borghi poiché l’appartamento non presentava segni di infrazione né alla porta di ingresso né alla finestra e il ragazzo è sembrato troppo scosso e incapace di gestire la situazione.

Il corpo della madre , Paola Borghi di 65 anni, ex funzionario Asl, era sul pavimento della camera da letto seminudo.

Il magistrato che coordina le indagini, il p.m. Vittoria Bonfanti, è intervenuto sul posto interrogando alcuni parenti della donna e del figlio.

Nel pomeriggio, poi, Borghi è crollato e ha confessato l’omicidio nell’ufficio del commissariato Appio: “ Sì, sono stato io ad uccidere mia madre. Non la sopportavo più. La odiavo. Lei continuava a non volermi dire il nome di mio padre. Sono anni che glielo chiedevo ma inutilmente. Stanotte sono andato in camera sua e l’ho uccisa.”

Il ragazzo aveva premeditato il delitto e aveva costruito intorno ad esso una serie di bugie e falsità che però si sono sbriciolate con il passare delle ore.