Attacco convoglio Nato a Kandahar

Tiziana Montalbano

Giornata pesante per la regione meridionale l’Afghanistan. Un convoglio dell’Isaf, la Forza Internazionale di Assistenza per la Sicurezza, e’ stato investito da un’esplosione mentre attraversava Kandahar, la citta’ dell’Afghanistan meridionale gia’ roccaforte del passato regime ultra-fondamentalistico dei Talebani.
Una potente esplosione ha centrato in pieno un veicolo, uccidendo un afgano e ferendo altre quattro persone, tra questi anche un militare canadese.
Il kamikaze era a bordo di un’auto imbottita di esplosivi. L’onda d’urto della deflagrazione, tanto violenta da scagliare a un centinaio di metri di distanza i rottami della vettura usata all’attentatore, ha appiccato un incendio a un mercato adiacente, e fumo e’ stato visto levarsi anche da una vicina abitazione; numerosi i veicoli in sosta andati distrutti.
Stando a quanto riferito da testimoni, numerosi corpi insanguinati sono stati trasportati in ospedale dal luogo dell’esplosione, la Forza internazionale di assistenza e sicurezza (Isaf) della Nato e i militari canadesi non hanno pero’ ancora fornito dettagli su numero e identita’ delle vittime.
Il bilancio dell’attentato però, è ancora provvisorio e potrebbe crescere nelle prossime ore.
L’attacco e’ stato successivamente rivendicato da un portavoce dei Talebani, Yousuf Ahmadi, il quale parlava via telefono satellitare da un’ignota localita’.
Qualche ora prima, sempre a Kandahar, proprio nella base sotto il controllo canadese era stato rinvenuto il cadavere di un sottufficiale, poi identificato come Jeremie Ouellet, 22 anni, artigliere. Si tratta dell’ottantesima vittima dal 2002 tra le file delle truppe di Ottawa, che nel Paese centro-asiatico schiera circa 2.500 uomini; ancora da accertare le cause del decesso, ma fonti militari hanno escluso che l commilitone abbia perso la vita in seguito a un’azione di forze ostili.
Un giornata d’allarme anche per le truppe italiane di Herat.
Un commando armato, infatti, avrebbe sabotato una centralina telefonica all’interno dell’area a responsabilità italiana. Lo ha riferito oggi la polizia, spiegando che si tratta dell’ultimo di una serie di attacchi di questo tipo agli impianti di telecomunicazione del paese. Il portavoce della polizia regionale a Herat, Raouf Ahmadi, ha detto che cinque uomini armati hanno appiccato il fuoco a un generatore e a un’antenna telefonica che serve la provincia. I talebani ritengono che le truppe straniere in Afghanistan utilizzano il segnale dei telefoni cellulari e satellitari per rintracciare i combattenti e lanciare attacchi contro di loro.