Attentato Boston: 3 morti e 140 feriti, USA sotto shock

eugenia Scambelluri
America sotto shock per l’attentato di ieri alla maratona di Boston. Il conteggio ufficiale è per ora di tre morti, fra cui un bambino di otto anni, 144 feriti di cui 23 gravissimi, ma sono numeri che cambiano rapidamente. Fra i feriti gravi vi sono coloro che hanno perso le gambe o un braccio, persone colpite alla testa, alcuni in stato comatoso. Sono stati raggiunti da schegge delle due 
esplosioni avvenute a 12 secondi di distanza l’ una dall’ altra, poco prima di Colpey Square, in pieno centro di Boston, vicino al traguardo della maratona, una delle più seguite al mondo, arrivata alla sua centodiciassettesima edizione. La prima esplosione è avvenuta circa dieci minuti prima delle tre del pomeriggio, quando il cronometro della maratona segnava poco più di quattro ore di corsa. Poi l’ inferno: i feriti sono trasportati negli ospedali vicini, la polizia si è lanciata in una caccia all’ uomo. Un video sembrava mostrare un uomo che depositava degli zaini a ridosso dei palazzi vicini al traguardo 
della gara, subito dietro il pubblico, stipato sulle transenne. Il Presidente Barack Obama è intervenuto da Washington alle 18.10 di ieri pomeriggio per parlare alla Nazione, per esprimere solidarietà, per promettere aiuti sia morali che materiali per la città e per i famigliari delle vittime. Ma non ha voluto dare anticipazioni sui presunti colpevoli. Per ora non ci sono rivendicazioni, ma si sospettano due matrici, quella islamica, e quella dell’ estrema destra americana, una matrice interna dunque o una esterna: "Non abbiamo ancora dettagli non sappiamo chi sono i colpevoli – ha detto il Presidente, serio, determinato, parlando dalla Casa Bianca – ma so che li troveremo presto e che li porteremo davanti alla giustizia": Obama ha anche lanciato un appello per l’ unità del Paese: "In questo momento – ha detto – non ci sono democratici o repubblicani, ci sono soltanto americani".