Augusta Westland rimborserà il governo

Paola Fusco

Augusta Westland dovrà rimborsare al governo italiano aiuti di stato ricevuti per due progetti militari che hanno avuto anche applicazioni civili: ne da’ notizia la Commissione europea che ha formalmente approvato le trattative con l’Italia riguardanti l’ammontare delle sovvenzioni da restituire. L’impresa ha ricevuto aiuti di Stato per due progetti: l’elicottero A 139 e il convertiplano BA 609, che hanno anche avuto versioni civili. In seguito alle trattative fra l’Italia e la Commissione, Augusta Westland dovra’ rimborsare un totale di 25 milioni di euro per il progetto A 139, la cui versione civile è già sul mercato, e un importo annuale progressivo per ogni versione civile del convertiplano BA 609, che è ancora in fase di sviluppo, per un massimo di 20 anni, fino a un massimo degli aiuti totali ricevuti. In base al trattato UE, gli Stati membri possono prendere misure per la tutela dei loro interessi essenziali, compresa la difesa. Ma le misure non possono falsare le condizioni di concorrenza sul mercato interno dell’ UE per i prodotti che non siano destinati solo a un uso militare. Dato che la Commissione ha stabilito, nel 2009, che gli aiuti erano andati a vantaggio anche di modelli civili di
elicotteri, è stata trovata una soluzione per compensare le distorsioni della concorrenza. Il Commissario UE responsabile della concorrenza, Joaquin Almunia, ha rilevato che ” e’ la prima volta che la Commissione adotta una decisione riguardante lo spill-over, sul settore civile, degli aiuti finanziari concessi a progetti militari ai sensi della procedura di cooperazione di cui all’ articolo 348”.
A norma del trattato, ” gli aiuti ai progetti militari non rientrano nelle norme UE sugli aiuti di Stato. Ma e’ anche ovvio che, in caso di possibile spill-over sul settore civile, occorre evitare un’ eventuale distorsione della concorrenza cooperando con gli Stati membri”, ha spiegato Almunia. ” E’ a vantaggio di un’ equa concorrenza e delle finanze pubbliche che gli Stati membri recuperano le loro risorse quando il progetto beneficiario degli aiuti va a vantaggio anche di attivita’ civili.” Il Commissario ha aggiunto che questo caso dimostra ” che la procedura di cooperazione prevista dal trattato puo’ servire a correggere eventuali problemi di concorrenza. La Commissione intende trattare in modo analogo situazioni simili ad essa sottoposte”.