Berlino: undicesimo Congresso della Polizia Europea

Valentina Parisi

“Tecnologia dell’informazione, indagini, operazioni” è il motto dell’undicesimo Congresso della Polizia Europea, svoltosi a Berlino il 29 e il 30 gennaio.
Un forum nel quale politici, autorità poliziesche, servizi di intelligenze, l’industria militare e della sicurezza si incontrano per discutere dell’implementazione di nuove misure per la sicurezza.
Il congresso ha cadenza annuale e, durante i primi anni di svolgimento si è dedicato in particolare all’innovazione tecnologica, mentre oggi si è presentato il problema di come organizzare l’immensa quantità di dati raccolti dalle autorità. Una risposta è arrivata dal cosiddetto “data mining”, un processo dove testi, telefonate intercettate e materiale video possono essere organizzate e ricercate attraverso parole chiave e essere poi attribuite a determinate persone. Infatti, alcuni fornitori stanno sviluppando software capaci di attivare un calcolo matematico della probabilità di future possibili attività illegali.
Il congresso pone come massimo obiettivo la “previsione della minaccia”, attraverso un network internazionale di dipartimenti di polizia, dove anche l’esercito è coinvolto nella riorganizzazione delle politiche sulla sicurezza.
Un’ampia presenza di personaggi internazionali, come Damian Miclea, Juri Pihl e Terje Moland Pedersen per discutere sui diversi temi: dal problema delle frontiere esterne (FRONTEX), alla lotta al terrorismo.