Bollate: detenuto tenta il suicidio in carcere

redazione

Ha tentato nella serata di mercoledì scorso di uccidersi nella sua cella del carcere di Bollate, ma l’uomo è stato salvato dal tempestivo intervento dell’Agente di Polizia Penitenziaria in servizio.

 “L’insano gesto – posto in essere mediante impiccamento – non è stato consumato per il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari. Soltanto grazie all’intervento provvidenziale dell’Agente di sezione si è evitato che l’estremo gesto avesse conseguenze L’ennesimo evento critico accaduto nel carcere di Bollate è sintomatico di quali e quanti disagi caratterizzano la quotidianità penitenziaria”, denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Alfonso Greco, segretario regionale lombardo del SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, evidenzia che “il detenuto che ha tentato il suicidio è di origine italiana, 24 anni, con posizione giuridica definitivo per reati di rapina ed altro, fine pena 2022, ha posto in essere il tentativo di impiccamento per ragioni presumibilmente di carattere personale e solo grazie alla intervento della polizia penitenziaria del IV Reparto detentivo ove il detenuto era ubicato si è  riusciti a salvare un altra vita umana. Mi auguro che l’Amministrazione penitenziaria proponga i poliziotti che hanno sventato il suicidio per una adeguata ricompensa a livello ministeriale”.

 “Per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere – come a Bollate – con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”, conclude Capece. “Ma non si può e non si deve ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti: non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri lombarde e del Paese sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia”.