Busto Arsizio, giubbotto con marijuana. Denunciato detenuto straniero

redazione

Aveva abilmente nascosto della droga nel giubbotto con il quale era stato arrestato, giubbotto che era stato poi depositato nel Casellario del carcere. Quando ieri ha però chiesto al personale di Polizia Penitenziaria di riavere il suo indumento, gli Agenti hanno scoperto la sostanza stupefacente, l’hanno sequestrata ed hanno denunciato il detenuto. E’ accaduto ieri nel carcere bustocco e darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Ricostruisce i fatti Alfonso Greco, Segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “L’uomo, un tunisino di 24 anni ristretto per il reato di ricettazione ed in attesa di primo giudizio, indossava il giubbotto il giorno dell’ingresso in carcere il 7 novembre scorso ma aveva chiesto di custodirlo al Casellario, forse sperando di farla franca. Quando ieri ha chiesto di averlo, gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno controllato l’indumento ed hanno trovato della marijuana abilmente occultata in un cucitura. L’uomo è stato denunciato e segnalato alle autorità competenti. Anche questo ennesimo rinvenimento di stupefacente, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri di Busto Arsizio, a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere”. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti”.
Aggiunge Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. Questo ennesimo sequestro di stupefacente in carcere deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari”.
“Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere”, concludono i sindacalisti del SAPPE. “Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. E questo deve fare capire in quali condizioni sono costretti a lavorare i poliziotti penitenziari”.