Carcere, davanti al ministero di Giustizia la protesta della Polizia Penitenziaria

redazione

C’erano gli aspiranti Agenti idonei non vincitori dei precedenti concorsi nella Polizia Penitenziaria, costituiti in Comitato Spontaneo e scesi in piazza per chiedere l’assunzione al Ministro della Giustizia Andrea Orlando dopo la sospensione dell’ultimo concorso per 400 posti. C’erano i Funzionari dell’Associazione ANFU, i Sovrintendenti e gli Ispettori del Corpo, scesi in strada a manifestare per chiedere di cancellare le sperequazioni in atto sulle progressioni di carriera con gli omologhi delle altre Forze di Polizia. E c’erano tanti poliziotti scesi in piazza, nei pressi della sede del Ministero della Giustizia in via Arenula a Roma, per rivendicare il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da quasi 10 anni. C’era l’Associazione Memoria, che ricorda i Caduti delle Forze di Polizia e delle Forze dell’Ordine.

Tutti sotto le bandiere del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, primo Sindacato del Corpo, che ha organizzato la giornata di mobilitazione dei Baschi Azzurri.

“Oggi siamo scesi in tanti in piazza, davanti al Ministero della Giustizia, per chiedere attenzione politica a endemici problemi penitenziari, che meritano una risposta politica urgente e non più rinviabile”, spiega il Segretario Generale SAPPE Donato CAPECE. “Siamo scesi in piazza per chiedere l’assunzione straordinaria di 1.000 nuovi Agenti, dopo la sospensione dell’ultimo concorso per presunte infiltrazioni camorriste. Siamo scesi in piazza per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da quasi 10 anni, e per una equiparazione delle carriere di tutte le Forze di Polizia, che oggi penalizza il Corpo di Polizia Penitenziaria. Le carriere di Sovrintendenti, Ispettori e Commissari sono diverse da Corpo a Corpo e questo è assurdo. E siamo scesi in piazza per chiedere almeno 1.000 assunzioni straordinarie da Agente assumendo gli aspiranti che sono risultati idonei non vincitori nei precedenti concorsi”.

Durante il presidio del SAPPE, a cui hanno portato la solidarietà Marco Moroni (SAPAF Corpo Forestale) e Antonio Brizzi (CONAPO Vigili del Fuoco), i manifestanti hanno osservato un minuto di raccoglimento per ricordare la strage di Capaci, con l’assassinio del giudice Giovanni Falcone, della moglie e degli uomini della scorta.

Una delegazione di manifestanti, guidati da Donato Capece, sono stati ricevuti al Ministero della Giustizia dai dirigenti generali dell’Amministrazione Penitenziaria Massimo de Pascalis (Vice Capo DAP) e Pietro Buffa (Direzione Generale del Personale).