Carcere di Rieti resta alta la tensione

redazione

Resta altissima la tensione nel carcere di Rieti, dove in poche ore si sono verificate una rissa e una rivolta Una situazione incandescente, che ha visto contrapporsi detenuti italiani e ristretti nigeriani.

“La situazione resta molto grave”, denuncia Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Ulteriori disordini si sono verificati nella Sezione detentiva G3 del carcere di Rieti. Verso le ore 14:00 detenuti italiani, per vendicarsi delle violenze subite, hanno massacrato di botte 4 ristretti nigeriani, gli ultimi rimasti dopo il trasferimento avvenuto ieri sera dei rivoltosi africani. I detenuti si sono scagliati contro con le macchinette da caffè e piedi di tavolo, ma grazie al tempestivo intervento del personale di polizia penitenziaria si è scongiurato il peggio. Tutto questo è successo perché è stato ordinato di riaprire la Sezione, decisione a nostro avviso assai grave, perché si sarebbe dovuto aspettare ancora un po’. La giornata di ieri è stata l’ennesima dura prova per la professionalità della polizia penitenziaria di Rieti che comunque nelle  peggiori situazioni riesce a portare avanti il proprio lavoro con grande professionalità ed abngeaizone”. 

Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece giudica la condotta dei detenuti “irresponsabile e gravissima”e invita il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a mandare quanto prima ispettori ministeriali in carcere a Rieti.