Carcere, suicida agente penitenziario

Tiziana Montalbano

  “Il Corpo di Polizia Penitenziaria piange un collega che ha tragicamente deciso di togliersi la vita. Questa mattina siamo stati informati dai nostri rappresentanti che un assistente capo in servizio nel penitenziario di Monza, originario di Matera, si è suicidato con la pistola d’ordinanza: una tragedia immane, che ci lascia ancora una volta impietriti”. E’ il commosso commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, che aggiunge: “Assume aspetti preoccupanti il fenomeno dei suicidi tra gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, come recentemente emerso. Bisogna comprendere e accertare quanto ha eventualmente inciso l’attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative dei colleghi suicidi nel tragico gesto estremo posto in essere. L’amministrazione penitenziaria, dopo l’ escalation dello scorso anno – 10 casi in pochi mesi –accertò che tali fatti benché indotti da ragioni strettamente personali, sono, in taluni casi, le manifestazioni più drammatiche e dolorose di un disagio derivante da un lavoro difficile e carico di tensioni. Proprio pr questo il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria assicurò i Sindacati di prestare particolare attenzione al tragico problema, con la verifica delle condizioni di disagio del personale e l’eventuale istituzione di centri di ascolto. Ma a tutt’oggi non abbiamo ancora avuto assicurazioni circa su quanti sono e dove sono stati attivati tali centri. Riteniamo che l’istituzione di appositi centri specializzati in grado di fornire un buon supporto psicologico agli operatori di Polizia possa essere un’occasione per aumentare l’autostima e la consapevolezza di possedere risorse e capacità spendibili in una professione davvero dura e difficile”.