Carceri al collasso: il SAPPE scrive a Napolitano

redazione

“Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo Sindacato del Corpo, chiede un ascolto vero e provvedimenti immediati: il crollo del sistema penitenziario è  prossimo.” E’ quanto scrive il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, in una nota inviata al Capo dello Stato Giorgio Napolitano , ai presidenti di Senato e Camera Schifani e Fini, al presidente del Consiglio Berlusconi ed ai Ministri dell’Interno, dell’Economia e Finanze e della Giustizia.

Capece, nella sua nota, sottolinea come “il SAPPE ha rappresentato più volte, negli ultimi mesi, la sempre più grave situazione operativa degli istituti penitenziari, in particolare per quanto attiene alle risorse economiche, al sovraffollamento della popolazione detenuta, alle carenze di organico, alla formazione. In proposito, da mesi, il “Piano di edilizia per le carceri” funge da imbonitore, quasi fosse una panacèa dell’intero pianeta carcerario: in realtà, nessun provvedimento viene assunto, nonostante il previsto arruolamento di 2.000 unità nel Corpo sia effettivamente una mera goccia nell’Oceano. Crescono intanto i disagi, gli inconvenienti, il numero dei detenuti e diminuisce la presenza del personale del Corpo: si avvicina la stagione estiva e il clima diventa sempre più caldo e irrespirabile, sotto ogni profilo.”

Tra un mese, tutte le Scuole dell’Amministrazione saranno completamente vuote, terminando i corsi in atto per allievi agenti e  vice sovrintendenti” evidenzia ancora il SAPPE: “e la disponibilità di allievi da avviare subito ai corsi ammonta a meno di 300 unità, da inserire in servizio attivo non prima  del mese di gennaio 2011, se la durata dei corsi sarà di sei mesi. Il SAPPE richiama l’attenzione sulla criticità, davvero mai raggiunta, delle strutture penitenziarie: probabilmente non ci si rende conto, se non di fronte a episodi eclatanti di manifesta entità, che la costante emergenza è come una polveriera, che può esplodere in qualsiasi momento: basta un minimo errore e,  in condizioni difficili e stressanti, sbagliare è quasi una certezza. Nei prossimi mesi, mentre i detenuti raggiungeranno  il numero di 70.000 unità, i contingenti del Corpo si depaupereranno ancora di altre centinaia di unità: una distanza proporzionale sempre più distante, incolmabile. Il SAPPE chiede un ascolto vero e provvedimenti immediati: il crollo del sistema penitenziario è  prossimo.”