Carceri, Sappe: “Al Ministero della Giustizia tutto cambia perche’ nulla cambi: Bonafede abdica al rinnovamento”

redazione

Attacco frontale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Il Sindacato lamenta la mancata convocazione, da quando il nuovo Ministro Guardasigilli si è insediato in via Arenula, per affrontare la spinosa questione delle carceri, anche alla luce degli Agenti sequestrati ad Ariano Irpino e del poliziotto ferito con olio bollente a Sulmona, argomento che per il SAPPE dovrebbe essere al primo punto dell’agenda ministeriale.
Il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria manifesta anche la propria preoccupazione circa alcune indiscrezioni che vedrebbero l’ipotesi di confermare nell’incarico di Vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria il magistrato Marco Del Gaudio.
“Un clamoroso passo indietro rispetto all’annunciata volontà di rinnovamento nella politiche dell’esecuzione penale esterna”, dichiara il segretario generale del SAPPE Donato Capece. “Altro che novità! Qui siamo a livelli di Prima repubblica democristiana…”.
Il duro atto d’accusa del SAPPE è anche ripreso nell’articolo “Ministro nuovo. Sistema vecchio”, pubblicato sul blog www.poliziapenitenziaria.it.
Scrive, tra l’altro, l’estensore, Giulio Raimondo Mazzarino: “Le premesse del Ministro Bonafede erano state buone. Una foto col personale di via Arenula in uniforme e, subito dopo, le telefonate personali ai colleghi vittime di aggressioni. In un palazzo che era abituato alla ritrosia di Andrea Orlando, non sembrava poco. Poi, sempre nel solco del “cambiamento”, è arrivato l’avvicendamento dei vertici del Dap; in tempi brevi e contestualmente per capo e vice capo… Apriti cielo … è scattato immediatamente il piano di emergenza. Qualcuno di quelli già piazzati in avanscoperta ha fatto credere al Ministro che l’avvicendamento contemporaneo di entrambi i vertici del Dap non è stata una buona idea. Infatti, secondo questo “consigliere”, sarebbe più opportuno un periodo di affiancamento di un nuovo con un vecchio al fine di dare continuità all’azione amministrativa… Ovviamente, il Ministro Bonafede non poteva (e non doveva) capire cosa c’era dietro quello che, apparentemente, è sembrato soltanto “un buon consiglio”… Il risultato è stato che la nomina del nuovo vice capo Dap, la dottoressa Lina Di Domenico, slitterà di sei mesi, lasciando in carica per lo stesso periodo di tempo l’attuale vice capo, Marco Del Gaudio… Se il Ministro avesse ascoltato anche altri “consiglieri” forse avrebbe appreso che la continuità amministrativa di un apparato dello Stato non la danno certo i vertici (spesso in carica per brevi periodi) ma la dirigenza ed i quadri dell’amministrazione che ne costituiscono l’architettura. E, forse, avrebbe anche appreso che lo stesso dottor Marco Del Gaudio è ancora in fase di apprendistato, avendo assunto quell’incarico da appena dieci mesi.
Ad ogni modo, è più che evidente che un retromarcia del genere, non solo è deleterio per la gestione del Dap, ma è un segnale negativo per la sfera di autonomia del Ministro della Giustizia….”.