Carceri, Sappe: “Apprezzamento al Ministro della Giustizia Bonafede per vicinanza agenti feriti e deciso ‘cambio di passo’ su politiche penitenziarie”

redazione

“Gratitudine ed apprezzamento” dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per vicinanza ai molti appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria contusi e feriti in questi giorni in diverse carceri del Paese da parte di frange violente di detenuti. “E’ un netto ‘cambio di passo’rispetto al passato, anche recente, quando i poliziotti penitenziari venivano aggrediti, feriti e contusi nella indifferenza istituzionale dei vertici istituzionali del Ministero della Giustizia, del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile e di Comunità”, evidenzia il segretario generale del SAPPE Donato Capece. “Ma è apprezzabile anche l’annunciata volontà di riveder le attuali politiche organizzative penitenziarie, per effetto di talune delle quali – quali, ad esempio, la vigilanza dinamica ed il regimenti detentivo ‘aperto’ – sono cresciuti esponenzialmente gli eventi critici in carcere e contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria in particolare”.
“Siamo grati al Ministro Bonafede, che auspichiamo di incontrare al più presto, per avere espresso, fin dal suo insediamento al Ministero della Giustizia, parole di alto profilo sul ruolo istituzionale e sociale del Corpo di Polizia Penitenziaria”, spiega ancora Capece. “Oggi il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, ed i costanti e continui eventi critici che si verificano ogni giorno nelle carceri ne sono la più evidente dimostrazione: poliziotti aggrediti, feriti, sequestrati, contusi, insultati e offesi. E quel che denuncia il SAPPE da tempo si sta clamorosamente confermando ogni giorno: ossia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza di personale – servono almeno 8.000 nuovi Agenti rispetto al previsto -, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento. Le attestazioni di vicinanza del Ministro Guardasigilli ai colleghi loro malgrado sequestrati e feriti in questi giorni gratificano dunque il SAPPE ed i nostri associati, ossia le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che ogni giorno rappresentano lo Stato in prima linea e fronteggiano ferimenti, tentati suicidi, colluttazioni, risse, atti di autolesionismo, spesso sentendosi abbandonati al loro destino”.
Il SAPPE, infine, definisce “importante” l’annunciata scelta del Ministro Bonafede di cambiare i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, denunciando il rischio di depotenziamento del ruolo di Corpo di Polizia dello Stato per la Polizia Penitenziaria: “In questi ultimi anni abbiamo assistito ed assistiamo ad una serie continua di provvedimenti sbagliati e gravi, come ad esempio l’imposizione dei numeri degli organici del Corpo negli Istituti e servizi penitenziari senza alcuna logica, la soppressione delle Centrali Operative Regionali della Polizia Penitenziaria – che controllano i trasporti dei detenuti in tutto il Paese sui mezzi del Corpo, i piantonamenti, i sistemi stessi di sicurezza delle carceri – che segue la scelta scellerata di chiudere sul territorio carceri e Provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria in ragione di supposte razionalizzazioni, oppure l’affidamento a impiegati non appartenenti dunque al Corpo dell’organizzazione dei corsi di formazione di Agente, Sovrintendente ed Ispettore e financo la titolarità della direzione di Scuola di formazione. Quasi ci fosse un progetto, a tavolino, per depotenziare il ruolo della Polizia Penitenziaria… E questo è inaccettabile! Per questo confidiamo nel Ministro Bonafede ed auspichiamo di incontrarlo quanto prima: perché corregga e metta fine a questo continuo depotenziamento della Polizia Penitenziaria dal ruolo di Corpo di Polizia dello Stato”.