Caso Cucchi, Sappe: “Poliziotti linciati ingiustamente”

redazione

“Seguiamo con attenzione gli sviluppi giudiziari dell’inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi. Lo avevamo già detto e ribadito che ci sembrava del tutto evidente che in molti aveva tratto giudizi affrettati, senza validI elementi, e quindi più di qualche avrebbero dovuto chiedere scusa per le false accuse formulate al Corpo di Polizia Penitenziaria, linciato mediaticamente ed anche politicamente senza alcuna prova… In questo contesto, ci sembrano importanti le parole dette oggi dal carabiniere Francesco Tedesco, imputato insieme Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro con l’accusa di omicidio preterintenzionalenel processo bis che si svolge a Roma”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri.
Il SAPPE ricorda infine che già nel dicembre 2009, “la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dall’allora Capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi escluse responsabilità, da parte del personale di polizia penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del palazzo di Giustizia a Roma. Noi siamo sempre stati solidali con la Famiglia Cucchi per la perdita del loro familiare, ma anche fieri del nostro lavoro quotidiano e della nostra abnegazione al servizio del Paese. E dicemmo di non avere abbiamo nulla da nascondere, confidando nell’operato della magistratura”,sottolinea. “E la vicenda processuale legata alla morte di Stefano Cucchi ha chiarito un aspetto per noi molto importante: gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria non hanno alcuna responsabilità – accertata dalla magistratura! – circa la morte di Stefano Cucchi”.