Di fronte ad un regime incompetente l’esercito prende il potere in Mali. Così, tramite il loro portavoce, il tenente Amadou Konaré, i militari hanno annunciato questa mattina di aver agito per contrastare l’incapacità del regime del presidente Amadou Toumani Touré “a gestire la crisi nel nord del nostro paese”, dove è in atto una rivolta dei touareg e dove dalla metà di gennaio sono aumentate le attività dei gruppi del fondamentalismo islamico. Un annuncio fatto alla Tv di stato occupata mercoledì dai soldati ribelli che hanno annunciato di aver sciolto tutte le istituzioni ed di aver sospeso la Costituzione. Il tenente Konaré, circondato da una dozzina di altri militari, ha parlato a nome di un Comitato per il recupero della democrazia e la restaurazione dello Stato (CNRDRE). Poco dopo il capitano Amadou Sango, capo della giunta, ha preso la parola per annunciare che da oggi entra in vigore il coprifuoco. Il tenente Konaré ha giustificato il colpo di stato per la “mancanza di materiale adeguato alla difesa del territorio nazionale” messo a disposizione dell’esercito per lottare contro la ribellione dei gruppi armati nel nord del paese e “l’incapacità del potere di lottare contro il terrorismo”. La giunta ha “preso il solenne impegno di restituire il potere ai civili” e di puntare ad un governo di unità nazionale. Per alcune difficoltà tecniche l’appello dei golpisti alla nazione è stato ripetuto più volte prima che potesse essere chiaramente inteso da tutti. Nel frattempo si erano diffuse molte voci incontrollate che annunciavano il controllo del palazzo presidenziale e l’arresto di alcune personalità del governo, come il ministro degli esteri Soumeylou Boubèye Maïga e quello degli interni, Kafougouna Koné. Il presidenteTouré e I suoi uomini non sono più nel palazzo del governo senza precisare altri particolari. Tra i ribelli e la guardia presidenziale ci sono comunque stati degli scontri a fuoco nella notte, scontri che questa mattina sono diminuiti di intensità.
