Conferenza dei prefetti, interviene Napolitano

Paola Fusco

E’ in corso oggi a Roma, presso la scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno, la prima conferenza dei prefetti. All’incontro era presente anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che è intervenuto su immigrazione e sicurezza, ricordando la necessità del "rispetto" dei diritti umani e in particolare "del diritto all’asilo e per favorire nel modo più conseguente l’integrazione degli immigrati regolari". Poi un monito sulla sicurezza e in particolare sulle ronde:"Solo alle forze di polizia spetta la salvaguardia attiva della sicurezza dei cittadini". Le parole del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha aperto i lavori sottolineando la bontà delle scelte operate dal Governo in materia di immigrazione, sono state un richiamo ai prefetti a svolgere una rilevante attività di collaborazione con il mondo delle autonomie local. Proseguendo sulla strada delle positive esperienze degli ultimi anni, il ministero sta investendo molto nella collaborazione con il mondo delle autonomie, nella convinzione che l’azione congiunta di tutti i soggetti interessati sia in grado di perseguire con
maggiore efficacia il diritto alla sicurezza dei cittadini". Per il ministro, "l’azione congiunta dei diversi livelli di governo costituisce un esempio concreto di attuazione dei principi di leale collaborazione e di sussidiarietà entrati a pieno titolo nel dettato costituzionale dopo la riforma del titolo V della Costituzione" e proprio "in un sistema federale quale quello disegnato dal nuovo titolo V e che si consolida con l’approvazione del federalismo fiscale, gli enti territoriali sono collocati al fianco dello Stato come elementi costitutivi della Repubblica, tutti con pari dignità. In questo quadro – ha concluso Maroni – si delinea un ruolo nuovo del prefetto, non solo di coordinamento e di sintesi ma di piena titolarità di tutte le prerogative del governo centrale, in un rapporto bilaterale con i nuovi poteri che il processo federalista sta delineando nel mondo delle autonomie". E’ stata poi la volta del Capo del Dipartimento pubblica sicurezza, prefetto Antonio Manganelli che, sul tema dell’immigrazione, nel suo intervento ha spiegato come “non ci possiamo consentire l’immigrazione clandestina perché danneggia quella regolare ed è fonte di criminalità. Nel 2008 in Italia gli autori di reato siano stati 900 mila: di questi, poco meno di 600 mila italiani, gli altri 300 mila stranieri, nella stragrande maggioranza dei casi extracomunitari". Dati alla mano, sottolinea il capo della polizia, "oltre un terzo degli autori di reato nel nostro paese si riconducono al fenomeno dell’immigrazione clandestina e anche il 30-35% della popolazione carceraria è costituita da immigrati irregolari”. Per Manganelli “non bisogna nascondersi dietro gli slogan, la sicurezza oggi soffre gravemente dell’irrisolto  problema dell’immigrazione clandestina a livello europeo anche perché la sicurezza non ha più solo a che fare con l’andamento dei reati e con l’ordine e il controllo del territorio, ma con la qualità della vita, con l’esigenza del cittadino di sentirsi più sicuro e garantito nella tutela dei propri diritti".