Controllo dei mari ci pensa il robot

redazione

Le tecnologie convenzionali per la sorveglianza passiva non riescono facilmente a rilevare imbarcazioni veloci, che in genere hanno deboli segnature radar e non utilizzano il sistema di identificazione automatica AIS. Per risolvere questo problema il Centro NATO per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione (CMRE) è stato chiamato a lavorare all’interno del progetto europeo PERSEUS. 

PERSEUS (acronimo di Protection of European BoRders and Seas through the IntElligent Use of Surveillance), è un progetto europeo tra i più significativi del Settimo Programma Quadro finanziato dalla Commissione Europea. Portabandiera del segmento dedicato a sviluppo e ricerca nella sicurezza marittima, PERSEUS è coordinato dall’azienda tecnologica spagnola Indra.

Nell’ambito di PERSEUS, che si è formalmente chiuso il 30 giugno scorso, scienziati e ingegneri del CMRE hanno ideato, sviluppato e dimostrato un sistema per la sorveglianza sottomarina passiva continua, in grado di elaborare i dati acquisiti e fornire risultati e allarmi in tempo reale. L’obiettivo è stato raggiunto integrando soluzioni tecnologiche innovative a bordo di piattaforme mobili senza pilota quali i glider (veicoli autonomi sottomarini in grado di planare sott’acqua semplicemente mutando la distribuzione della massa interna) e i Wave Glider (veicoli autonomi di superficie, dotati di un sistema sommerso che, per muoversi, converte il moto ondoso in energia).

Il sistema ideato dal CMRE e costituito da un sonar passivo all’avanguardia si è rivelato particolarmente efficace nella scoperta, localizzazione e classificazione delle imbarcazioni grazie alla capacità di monitoraggio continuo e in real-time dell’ambiente marino. La piattaforma ha dato prova di sapere operare anche in aree ampie, senza impatto ambientale, in modo affidabile e discreto. I dati elaborati a bordo dei glider e dei Wave Glider, anche con nuovi algoritmi per la classificazione dei natanti, sono stati messi a disposizione non solo del CMRE ma anche dei centri di controllo nazionali previsti da PERSEUS, a scopo di visualizzazione e per ulteriori analisi. Il Wave Glider è stato inoltre adattato e testato per operare in acque costiere poco profonde, tramite integrazione di tecnologie a basso costo come normali videocamere ottiche o termiche e piccoli radar utili per le rilevazioni sopra la superficie. Permettendo così la fusione tra la percezione dello scenario sottomarino e di quello sopra la superficie, tale soluzione tecnologica potrebbe rivelarsi molto utile per una più efficace e veloce individuazione di anomalie nel traffico marittimo.

 

Quello sviluppato dal CMRE è il primo sistema completo di sorveglianza acustica sottomarina, costituito da robot in grado di navigare per lunghi periodi di tempo. In futuro la tecnologia potrà essere sfruttata all’interno di network complessi di monitoraggio di aree sensibili e/o d’interesse.