Covid: dr. Google minaccia il rapporto medico-paziente, 6 consigli per ricostruire fiducia

redazione

Tra i numerosi effetti indesiderati della pandemia c’è anche quello della compromissione del rapporto medico-paziente. A lanciare l’allarme è Massimiliano Cavallo, uno dei maggiori esperti italiani di Public Speaking, autore del libro “Parlare in Pubblico Senza Paura” (edito da Anteprima Edizione) e del nuovo volume “Sono solo parole – Crea il tuo discorso top ispirandoti a 10 discorsi che hanno fatto la storia” (edito da Youcanprint). “E’ indubbio che la sovraesposizione della classe medica nei media abbia prodotto in alcuni casi malumori”, spiega. “Questo ha in qualche modo contribuito all’erosione del già fragile rapporto di fiducia che dovrebbe esserci tra medico e paziente. Per molti versi dr Google è diventato più credibile di un camice bianco in carne e ossa”, aggiunge.

 

La spettacolarizzazione della pandemia è certamente tra le prime cause. “In particolare, nella fase iniziale dell’emergenza quando i messaggi dei tanti medici in tv – dice Cavallo – erano spesso contraddittori, pur trattandosi di specialisti molto famosi. Il colpo di grazia è arrivato con l’estate quando una parte dei medici che affollavano le trasmissioni televisive affermavano, ad esempio, che il caldo avrebbe ucciso il virus o che il peggio fosse alle spalle. Non è stato così”. Per qualche medico, secondo l’esperto, si è visto un eccesso di protagonismo, in tv e sui social, con conseguente perdita di credibilità. Il rischio è che questo si ripercuota anche sulla credibilità di farmaci e vaccini anti-Covid“Il medico, quindi, si ritrova da un lato a dover recuperare questo gap di fiducia e dall’altro ad avere una grande responsabilità nell’incrementare la fiducia nelle terapie e nei vaccini approvati”, evidenzia Cavallo.

 

In realtà, il rapporto medico-paziente è entrato in crisi già qualche anno fa. “Nell’epoca del dr. Google, molti pazienti cercano notizie su Internet relativamente ai propri sintomi, con le conseguenze che ciò può comportare”, dice Cavallo. “Il problema non è Internet, che dà accesso a tante notizie utili, ma l’uso che se ne faPer i pazienti – continua – è bene documentarsi e avere più informazioni possibili, ma spesso bisogna saper selezionare le fonti e non basarsi solo sulle notizie della rete perché si potrebbe facilmente incappare in informazioni false, distorte o incomplete”. Questo, temono gli esperti, potrebbe comportare il ritardo di una diagnosi da parte del proprio medico o portare a pericolose soluzioni fai da te con il rischio di serie conseguenze. Da qui nasce da parte dei medici la necessità di recuperare un rapporto di fiducia con i pazienti.

A questo scopo Cavallo elenca una serie di consigli utili per i medici per comunicare meglio con i propri pazienti:

 

•         Allearsi con Internet. Il web non è un nemico assoluto. Si possono, ad esempio, sfruttare i social o creare un proprio canale YouTube per fare corretta informazione, divulgare sani stili di vita, informare per prevenire, far capire come riconoscere le fake news in medicina, fare tutorial per insegnare specifici strumenti o per svolgere esercizi riabilitativi mirati. Inoltre, sui social i medici possono creare un confronto con i pazienti. Chiaramente tutto limitatamente al tempo a loro disposizione e al rispetto delle norme deontologiche.

•         Vietato il “medichese”. Parlare in modo semplice. Se il medico, infatti, parla il “medichese” creerà solo confusione nel paziente. Per questo il medico deve parlare un linguaggio che sia chiaro e deve accertarsi che il paziente abbia compreso la prescrizione.

•         Ascoltare di più. E’ vero, i tempi di un medico sono sempre ristretti, ma spesso il paziente ha solo bisogno di essere ascoltato e compreso. Per questo anche se il medico ha già intuito la diagnosi dopo le prime parole del paziente, non deve interromperlo e deve lasciarlo continuare. La fase di ascolto deve essere però sincera, non deve quindi prevedere distrazioni del medico, lo sguardo deve essere diretto al paziente e le domande mirate. Ascoltare di più il paziente, concedergli quel minuto in più nella raccolta della diagnosi, permetterà, paradossalmente, di risparmiare tempo successivamente.

•         Usare whatsapp. Per accelerare i tempi della comunicazione ed evitare troppe visite in presenza, a volte può essere sufficiente un messaggio su whatsapp, strumento che sempre più medici usano con i propri assistiti.

•         Essere espliciti. Anche se spetta al medico prescrivere visite e terapie, bisogna evitare di dare l’impressione di voler imporre qualcosa al paziente. Ecco perché il medico deve chiarire gli obiettivi della prescrizione e ripeterla affinché possa assicurarsi che il paziente abbia inteso bene i suoi compiti. Spesso i pazienti non richiedono spiegazioni per non apparire incolti o poco adeguati. Per questo il medico deve essere esplicito.

•         Mostrare autorevolezza. Il medico dovrebbe sottolineare la propria autorevolezza: spesso il paziente non è a conoscenza della professionalità di chi ha di fronte. Per questo è sempre opportuno mettere in bella mostra nel proprio studio non solo i titoli accademici ma anche locandine di convegni ai quali si è partecipato o pubblicazioni. La stessa “vetrina” può essere concessa dall’uso dei social.