Crimini ambientali, Italia e Usa a confronto

Tiziana Montalbano

Oggi si sono concluse, presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, due giornate di incontri di studio organizzate dalla Scuola in collaborazione con la Corte di Cassazione e l’Ambasciata degli Stati Uniti tra giudici, pubblici ministeri e investigatori italiani e statunitensi, sul tema “La prevenzione e la repressione della criminalità ambientale nell’ordinamento italiano e statunitense”. Per due giorni a Roma, magistrati e investigatori, italiani e americani, si sono scambiati le loro esperienze nel campo delle indagini penali e delle strategie investigative per combattere i reati ambientali e contrastare i fenomeni e gli interessi della criminalità organizzata in questo settore. “Abbiamo un interesse comune molto importante: combattere il flagello della criminalità organizzata” – ha affermato Ralph Marra, Procuratore Capo del Distretto del New Jersey, che ha svolto il processo in materia ambientale più lungo nella storia americana. “La conferenza è stata molto istruttiva e ritengo che entrambe le parti hanno riportato nuove idee per prevenire e perseguire questi reati” – così ha concluso. “Il tema oggetto dell’incontro (presenti, tra le Autorità, anche il Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, dott. Vincenzo Carbone, e il Procuratore Nazionale Antimafia, Pietro Grasso), arricchito dalla illustrazione delle tecniche investigative e dei risultati operativi da parte delle Forze di Polizia, ha rappresentato un’utile occasione per saggiare la maggiore efficacia degli strumenti di contrasto al fenomeno della criminalità ambientale impiegati negli Stati Uniti, cui si accompagna una maggiore afflittività dell’apparato repressivo – sanzionatorio”, ha aggiunto Alessio Scarcella, magistrato in servizio presso la Corte Suprema di Cassazione che ha collaborato all’organizzazione dell’evento. “Si tratta  di elementi che assicurano, in quel sistema, migliori risultati sul piano investigativo e giudiziario, dovendosi peraltro riconoscere alle nostre Forze di Polizia un’elevatissima professionalità che, a fronte dei limitati strumenti attualmente disponibili, assicura un adeguato contrasto al fenomeno. Il bilancio dell’incontro” – ha concluso il dott. Scarcella – “preso atto delle profonde differenze ordinamentali, è indubbiamente positivo, in quanto ha rappresentato un proficuo momento di confronto e di scambio di esperienze, strategie e conoscenze dei sistemi italiano e statunitense”.