Da oggi a Roma "Critis 08"

Roberto Imbastaro

Roma ospiterà «CRITIS ’08», il check up a livello mondiale sui rischi che incombono sulle infrastrutture critiche e sui relativi rimedi. Il crescente numero di varie minacce che gravano sulle infrastrutture critiche, ossia su quei sistemi strategici per la vita normale e il benessere di un Paese, infatti, pone l’inquietate interrogativo sulla capacità di analizzare, prevenire e fare fronte ai rischi derivanti da incidenti, catastrofi o attentati e, quindi, di gestirne le diverse situazioni limitando i danni alla collettività. Uno scenario reso ancora più complesso dalla sempre più stretta interconnessione e interdipendenza dei diversi sistemi.Proprio per tentare di dare un’adeguata risposta a livello scientifico a questi complessi problemi, dal 13 a 15 ottobre nella suggestiva cornice di Villa Mondragone, a Monte Porzio Catone-Roma, si svolgerà la terza edizione del convegno internazionale «CRITIS – International Workshop on Critical Information Infrastructures Security»,  che ha per tema l’analisi delle minacce, delle vulnerabilità e dei meccanismi per incrementare la protezione delle infrastrutture critiche.«Negli ultimi anni, per una serie di ragioni di natura economica, tecnologica e sociale, legate ai processi di globalizzazione e privatizzazione», ha spiegato il prof. Roberto Setola, program chair dell’evento e Segretario Generale della AIIC, «si è assistito ad una profonda modifica del sistema architetturale delle diverse infrastrutture tecnologiche che sono alla base delle società post-industrializzate. Infatti, l’infrastruttura elettrica ed energetica, tutte le reti di trasporto (strade, porti aeroporti, ferrovie), i sistemi sanitari, le reti di comunicazione telefoniche e informatiche pubbliche e private, i sistemi di collegamento bancari e finanziari, ad esempio, sono divenuti sempre più interconnessi ed interdipendenti».In sostanza, ha aggiunto Setola, «ognuno di questi sistemi, un tempo autonomo e sostanzialmente autosufficiente, per il suo funzionamento ora dipende dai servizi erogati dalle altre infrastrutture, a volte localizzate anche all’estero. Ciò comporta che questi apparati, così vitali e strategici per il nostro benessere e la nostra economia, siano diventati vulnerabili nei confronti di eventi a cascata (il famoso “effetto domino”) in grado di generare disastri che coinvolgono interi continenti. Proprio come è accaduto con i black-out elettrici del 2003 in Europa ed in USA e, anche se con conseguenze meno catastrofiche, nel black-out del 2006 sempre in Europa».A questa accresciuta vulnerabilità, inoltre, occorre sommare le nuove minacce dovute sia all’attuale incandescente contesto socio-politico internazionale, ma anche alla nuova subdola minaccia legata alla criminalità del cyberspace. Infatti, la possibilità che un terrorista possa sfruttare le connessioni telematiche per creare danni o panico sta divenendo sempre più concreta, come dimostra quanto è accaduto in Lituania l’anno scorso, quando tutti i collegamenti telematici della nazione sono rimasti paralizzati per diversi giorni a causa dell’azione di un hacker; o, ancora, quanto sperimentato dalla Georgia nei giorni del conflitto con la Russia.Per comprendere quale sia la reale dimensione e portata delle minacce che affliggono le nostre infrastrutture nazionali, quali rischi possiamo correre e, soprattutto, per individuare le possibili soluzioni, in gran parte tecnologiche ed organizzative, i maggiori esperti mondiali del settore si ritroveranno così per tre giornate di studio e di confronto nell’ambito del convegno CRITIS ‘08, co-organizzato dall’ENEA e dall’AIIC-Associazione Italiana esperti Infrastrutture Critiche (www.InfrastruttureCritiche.it ).Il summit fornirà anche l’occasione per fare il punto sulla situazione nel nostro Continente e Paese rispetto all’imminente emanazione della Direttiva UE sulle infrastrutture critiche e sulla loro protezione. La Direttiva, voluta dall’allora Commissario UE Franco Frattini, vedrà la luce nel prossimo novembre, dopo un lungo e travagliato iter di approvazione, e mira a definire i criteri omogenei e le soluzioni uniformi a livello europeo con l’obiettivo di realizzare un concreto miglioramento della sicurezza delle nostre infrastrutture, che ormai non hanno più confini nazionali.

Le tre intense giornate di CRITIS ‘08 saranno concluse da una tavola rotonda, moderata dal’ing. Roberto Vacca, noto “futurologo”, nella quale si delineeranno gli scenari del prossimo futuro e si cercherà di individuare quali siano le strategie, le tecnologie e le soluzioni che, come nazione e come singoli, dovremmo adottare per essere pronti a gestire la sicurezza, nell’accezione più ampia del termine, di questa società così fortemente globalizzata.