Delitti, un nuovo pool Cc per i “cold case”

Paola Fusco

  Un pool dei Carabinieri per indagare sui delitti irrisolti, rianalizzandoli con l’ausilio delle tecnologie più avanzate. La task force di esperti sarà composta da uomini scelti che, ciascuno con la propria specializzazione, potrà fare luce sugli omicidi che non hanno ancora un colpevole. La squadra è stata voluta dalla procura di Roma che ha dato mandato al comando provinciale dei Carabinieri. E gli uomini del generale Vittorio Tomasone hanno messo in piedi il pool. I fatti della cronaca nera sotto lo zoom di tecnologie scientifiche all’avanguardia, oltre all’applicazione delle ultime tecniche investigative, potranno avere così risvolti nuovi e inaspettati. E nella squadra speciale del comando provinciale dei Carabinieri di Roma entrano anche tecnici del Racis, il raggruppamento investigazioni scientifiche che comanda anche i Ris e i Rac, i due super-reparti di tecnici di reperti. Il pool verrà coordinato dal nucleo investigativo di via in Selci, comandato dal tenente colonnello Lorenzo Sabatino: si riprenderanno in mano i faldoni dei misteriosi omicidi di cui si occupò l’Arma, secondo le disposizioni del sostituto procuratore Pierfilippo Laviani. I primi di agosto, arrivata la delega della procura al comando provinciale, ha preso il via la formazione della squadra. E’ un equipe in cui gli uomini della prima sezione di via in Selci, quella dedicata agli omicidi, vengono affiancati da analisti del crimine, psicologi e scienziati. Si partirà dal giallo dell’Olgiata: il primo test sarà proprio sulla morte della contessa Filo Della Torre, trovata senza vita nella stanza da letto della sua villa a nord di Roma.