Epatite B: summit mondiale a Taormina

Veronica Molese

Si è tenuto la scorsa settimana il Congresso sull’Epatite B promosso dall’Associazione europea per lo studio del fegato (EASL), con la partecipazione di 200 esperti da tutto il mondo.
Luogo deputato per il summit scientifico Taormina, in Sicilia, terra degli epatologi messinesi riconosciuti a livello internazionale per aver conseguito i contributi più rilevanti degli ultimi anni nel settore della ricerca della cosiddetta ‘infezione occulta’ da virus dell’epatite B.
E’ stato infatti riconosciuto dagli studiosi che il virus è in grado di nascondersi nell’organismo, aumentando così le probabilità di ammalarsi e potendo rappresentare un fattore di rischio per il cancro.
Ma cos’è l’epatite B? Come può trasmettersi e manifestarsi? E soprattutto è possibile prevenire il contagio?
L’epatite B è una malattia del fegato causata dal virus HBV. La maggioranza delle persone con il virus ha infezioni autolimitate e sviluppa livelli protettivi di anticorpi. Il 5-10%, invece, è incapace di azzerare l’infezione, diventandone portatore cronico. Di essi, il 10-30% sviluppa malattia del fegato cronica o cirrosi, rischiando di sviluppare cancro al fegato 200 volte di più rispetto ad una persona sana.
In Italia circa 1 milione e 200mila persone sono portatori del virus dell’epatite B, virus molto contagioso e trasmissibile con il sangue, le secrezioni vaginali, lo sperma ed il latte materno di persone infette.
L’epatite B si manifesta, dopo un periodo di incubazione di 2-6 mesi dall’infezione, con la comparsa di inappetenza, febbre e nausea, ed è diagnosticabile con un semplice esame del sangue, diretto ad evidenziarne la presenza.
L’unico metodo in grado di garantire una copertura del 90-95% al virus è il vaccino, che la legge 165/1991 ha reso obbligatorio per i neonati e per i bambini sino a 12 anni. L’Italia è stata uno dei primi paesi ad introdurre la vaccinazione obbligatoria contro l’epatite B, somministrata attraverso tre diverse iniezioni.
Il virus però, come evidenziato dal congresso di Taormina, può rimanere silente nell’organismo, senza dare segni della sua presenza o problemi, con il conseguente rischio inconsapevole di trasmissione.
In attesa di test più sofisticati, che siano in grado di individuare il virus, è fondamentale e di primaria importanza l’attività di prevenzione del contagio, non solo con la somministrazione del vaccino, ma attraverso alcune semplici regole quotidiane: usare sempre i profilattici durante i rapporti sessuali; evitare lo scambio di siringhe; evitare piercing e tatuaggi; evitare, infine, l’uso di oggetti personali, quali lamette da barba, forbicine e spazzolini da denti.