Fenomeno suicidi nella Polizia Penitenziaria. Il Dap analizza cause e soluzioni

Tiziana Montalbano

“E’ certo che l’Amministrazione  penitenziaria  non può restare inerte di fronte al drammatico fenomeno dei suicidi che, negli ultimi mesi, si sono verificati tra gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria”. E’ quanto ha affermato il Capo del Dap, Ettore Ferrara, nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi con le Organizzazioni sindacali per discutere della particolare situazione di disagio vissuta dagli appartenenti alla Polizia Penitenziaria.

Entrambe le parti hanno esaminato i problemi connessi al fenomeno dei suicidi, analizzandone le cause e prospettando alcune soluzioni immediate, di medio e lungo termine. All’appuntamento era presente il Ministro della Giustizia Luigi Scotti, che ha voluto così sottolineare l’attenzione al problema e la sua vicinanza al Corpo di Polizia Penitenziaria.

Il Capo del Dipartimento ha esposto alcuni dati utili per meglio inquadrare la dimensione del fenomeno:

sono stati 64 i suicidi tra gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria negli ultimi dieci anni (1997/2007) + 4 nel 2008. Si tratta di un fenomeno sostanzialmente comune a tutte le Forze di Polizia. E’ da rilevare che raramente il suicidio si è consumato all’interno della sede di servizio che in numerosi casi risulta indotto da problemi finanziari, sentimentali, dolore per la perdita di un familiare, preoccupazione per una diagnosi infausta. Dall’esame dei dati così esposti sembrerebbe emergere che i recenti episodi di suicidi di appartenenti alla Polizia Penitenziaria, benchè verosimilmente indotti dalle ragioni più varie e comunque strettamente personali, sono, in taluni casi, le manifestazioni più drammatiche e dolorose di un disagio derivante da un lavoro difficile e carico di tensioni.