De Gennaro lascerà presto il vertice della Polizia di Stato. L’annuncio è stato dato alla Camera il 20 giugno dal presidente del Consiglio Romano Prodi. Rispondendo all’interrogazione presentata dal presidente Udc Pierferdinando Casini, il premier ha sottolineato la mancanza di tensioni fra Governo e apparati di sicurezza, ribadendo la propria fiducia nei confronti del capo della Polizia Gianni De Gennaro. «È stato concordemente convenuto che il capo della Polizia De Gennaro – ha dichiarato Prodi – sarà sostituito nel suo incarico al termine del suo settimo anno di mandato». In base al criterio adottato dall’Esecutivo, questa scadenza temporale sarebbe dettata dall’opportunità di non far durare il mandato del capo della Polizia più a lungo di quello del Presidente della Repubblica, come sottolineato dallo stesso ministro dell’Interno Giuliano Amato. «Il presidente del Consiglio – ha ricordato il numero uno del Viminale – ha correttamente riferito che il prefetto De Gennaro aveva messo a disposizione il proprio mandato dall’inizio del nostro Governo e che si era allora convenuto che tale mandato, non fissato da alcuna legge, potesse ragionevolmente durare quanto quello del Capo dello Stato. È stato infine giusto sottolineare che, quando si riterrà opportuno procedere all’avvicendamento, ciò venga fatto d’intesa con l’opposizione e guardando esclusivamente all’interesse del Paese. Stando così le cose, considero qualsiasi polemica del tutto fuori luogo». Nella stessa giornata si è diffusa la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Genova di De Gennaro. In relazione agli avvenimenti del G8 del 2001, la magistratura intende verificare se il capo della Polizia abbia indotto alla falsa testimonianza il questore Colucci che negò, davanti ai giudici di Genova, di aver avuto dal capo della Polizia l’incarico di far avvertire la stampa del blitz alla Diaz.
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