Fondazione ANIA, più risorse per le Forze dell’Ordine

Massimo Scambelluri

  “La Fondazione ANIA accoglie con favore la strategia annunciata dal Governo e dalla maggioranza – ha dichiarato Sandro Salvati, presidente della Fondazione ANIA – sugli interventi legislativi da adottare per contrastare l’emergenza rappresentata dagli incidenti stradali, che oltre ai drammi umani comporta costi sociali superiori a 30 miliardi di euro. Conveniamo con il Ministro Altero Matteoli sulla necessità di seguire due differenti strade per raggiungere l’obiettivo di una maggiore sicurezza sulle strade: da una parte una legge delega per la revisione e semplificazione di un codice della strada vetusto e troppo articolato, dall’altra una decretazione d’urgenza, già richiesta dal Presidente della Commissione Trasporti Valducci, che ponga in essere azioni immediate per contrastare il fenomeno della guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e che traduca immediatamente in legge l’articolato elaborato dalla IX Commissione”.Gli incidenti stradali sono una vera e propria emergenza nazionale, con oltre 5.000 vittime ogni anno, e rappresentano la prima causa di morte tra i giovani. Nel 2007 si sono registrate 1.752 vittime di età compresa tra 18 e 34 anni, il 25% degli incidenti si sono verificati durante i weekend e i morti nelle stragi del venerdì e del sabato sera, tra le 22 e le 6 del mattino, sono stati 1.400 (fonte Istat, 2008). “I dati in nostro possesso – spiega Sandro Salvati – mostrano segnali inquietanti riguardo al fenomeno della guida sotto effetto di alcol e droga. Basti pensare che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, questi conducenti causano più del 30% di tutti gli incidenti stradali. Per questo, la Fondazione ANIA è d’accordo con il Governo sull’applicazione di un sistema sanzionatorio più severo che punisca chi viene trovato alla guida in stato d’ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti. Inoltre, la Fondazione ha da tempo proposto il tasso alcolemico zero, nei primi tre anni di patente, sul principio anglosassone ‘chi guida non beve e chi beve non guida’ e suggerito, anche in sede di Audizione Parlamentare presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, di applicare il limite a 0,2 milligrammi/litro per i guidatori di età inferiore a 35 anni e 0,5 milligrammi/litro per tutti gli altri conducenti. Le modifiche normative devono orientarsi alla tolleranza zero nei confronti dei guidatori in stato psicofisico alterato”.