Fondazione ANIA, tolleranza zero sulla sicurezza stradale

Paola Fusco

 “Dopo l’ultimo incidente accaduto a Cesano Maderno con due morti e 26 feriti esprimiamo ancora maggiore apprezzamento per le parole del presidente Valducci – ha dichiarato il presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale Sandro Salvati – in merito alle modifiche al Codice della Strada che porterebbero a una normativa adeguata alla reale emergenza rappresentata  dagli incidenti stradali nel nostro Paese.” L’approvazione è aumentata dal fatto che questa forte presa di posizione avviene poco dopo l’audizione in commissione Trasporti della Camera dei Deputati, nel corso della quale la Fondazione ANIA ha presentato diverse proposte concrete per contrastare una tragedia continua, che ogni giorno tocca decine di famiglie, sino ad arrivare all’impressionante totale di 5.131 morti nel 2007. I morti sulle nostre strade sono 500 in più della Francia, 1.300 circa in più della Spagna, oltre 2000 in più del Regno Unito, 180 in più della Germania che ha però 80 milioni di abitanti a fronte dei nostri 59 milioni.  In particolare, la Fondazione ANIA ha da tempo proposto il tasso alcolemico zero, nei primi tre anni di patente, sul principio anglosassone ‘chi beve non guida, chi guida non beve’, a cui è corretto accoppiare il limite a 0,2 milligrammi/litro per i guidatori più esperti. Inoltre, la quota dei proventi contravvenzionali, così come disposto dall’articolo 208 del Codice della Strada, deve essere effettivamente destinata dagli Enti locali ad interventi per la sicurezza stradale, prevedendo al contempo sanzioni per quegli Enti locali che non rispettano la destinazione prevista. Che gli sforzi di Fondazione ANIA, uniti a quelli di altre Istituzioni, stiano finalmente portando ad un aumento della consapevolezza sulla reale portata di questo dramma non può che confortarci sulla necessità di continuare il nostro lavoro. Ogni giorno che passa, come dimostra il grave fatto di Cesano Maderno, dimostra che è un giorno sprecato ed è per questo che Fondazione ANIA ritiene fondamentale che tutti gli attori chiamati ad adoperarsi debbano fare sistema. Per Salvati sarebbe quindi utile un’unica cabina di regia attraverso l’istituzione di un Dipartimento/Servizio Nazionale della Sicurezza Stradale che operi come diretta emanazione del Governo in funzione di coordinamento di tutte le Forze e gli Organismi pubblici e privati che agiscono nel settore della mobilità e della sicurezza stradale. Il Dipartimento/Servizio Nazionale della Sicurezza Stradale andrebbe dotato di poteri speciali simili a quelli riconosciuti alla Protezione Civile. “Ma soprattutto quello che riteniamo debba essere modificato – è la conclusione del presidente Sandro Salvati – è la consapevolezza sociale dell’emergenza nazionale che ci troviamo davanti, abbandonando il senso di ineluttabilità che sino ad adesso ha avvolto il problema. Chi guida in maniera irresponsabile può uccidere  ciascuno di noi… bisogna farlo smettere. L’obiettivo della sicurezza stradale attraverso la cultura della ‘prevenzione e controllo’ rappresenta l’impegno su cui la Fondazione ANIA, in rappresentanza delle compagnie di assicurazione, è totalmente impegnata. Perché questa sfida si può vincere”.