Forze Armate, celebrazioni in tutta Italia

Domenico Silvestri

Le celebrazioni del 4 novembre ”Giorno dell’Unità Nazionale” e ”Giornata delle Forze Armate”, sono iniziate questa mattina con la cerimonia dell’alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro al Sacello del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria, da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accompagnato dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa. Alla cerimonia erano presenti i Presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, il Presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Vincenzo Camporini, Autorità politiche, civili, religiose ed i Vertici delle Forze Armate. Successivamente, il Ministro della Difesa si è recato alla Sinagoga dove, ricevuto
dal Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, dal Rabbino Capo Riccardo Segni e dal Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici, ha deposto una corona alla lapide dei Caduti della Grande Guerra.
Il Ministro La Russa si è quindi recato al Palazzo del Quirinale, per prendere parte alla cerimonia di consegna, da parte del Presidente della Repubblica, delle onorificenze dell’Ordine Militare d’Italia ai militari che si sono particolarmente distinti per l’impegno, la professionalità ed il coraggio dimostrati nell’assolvere il proprio incarico, in situazioni critiche e anche a rischio della loro stessa vita. Premiati il generale Claudio Graziano, il generale Vitantonio Cormio, il contrammiraglio Giovanni Gumiero, il generale Rosario Castellano, il maresciallo Antonino Marzullo, il maresciallo Mauro De Cinti. Il Capo dello Stato ha richiamato tutti i Paesi liberi e democratici al dovere di contribuire alle missioni che hanno per obiettivo la stabilita’ e la sicurezza internazionali e ha indicato le Nazioni Unite, l’ Alleanza Atlantica e l’ Unione europea quali ” interpreti e strumenti operativi di questo dovere condiviso al quale nessun Paese libero e democratico puo’ sottrarsi”. E’ in questo quadro, ha aggiunto, che le forze armate italiane sono in Afghanistan ” insieme a quelle di altri 47 Stati sovrani, nel quadro dei dispositivi di intervento messi in campo da queste istituzioni e sulla base di decisioni consensuali assunte nel loro ambito”. ” L’ evidenza di questa concertazione e il supporto delle autorita’ afghane democraticamente elette, insieme alla fondamentale rilevanza degli obiettivi perseguiti, sono le prove inconfutabili della legittimita’ e della valenza del nostro impegno”. Napolitano ha fatto riferimento alla ” dura realta’ delle aree di crisi” e ha indicato ” la necessita’ di conseguire al piu’ presto risultati di stabilizzazione e normalizzazione in Afghanistan”. Due cose che ” ci impongono di continuare a procedere nell’ aggiornamento delle strategie, delle strutture e delle capacita’ operative delle forze di sicurezza che le incognite e i mutamenti del contesto internazionale obiettivamente richiedono, come ha ben compreso l’ Alleanza Atlantica che si accinge, con il prossimo varo del ‘ nuovo concetto strategico’ a recepire compiutamente l’ estensione oltre i confini territoriali dei suoi paesi membri, come di fatto gia’ accade in Afghanistan, del principio della difesa collettiva”.