GdF arresta 50 narcotrafficanti

Tiziana Montalbano

 Alle prime luci dell’alba il G.i.c.o. di Catanzaro, supportato dal Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e dai reparti del corpo di Reggio Calabria, Trapani, Napoli, Avellino, Caserta, Roma, Ancona, Pesaro, Pisa e Torino, ha eseguito ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un “cartello” di narcotrafficanti composto da soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta, alla camorra e alla criminalità del litorale laziale, dediti all’importazione di grosse partite di cocaina e hashish. L’operazione “Perpignan”, che ha visto l’impiego complessivo di 350 finanzieri, trae il nome dall’omonima cittadina dei pirenei francesi, presso la quale gli accoliti erano soliti incontrarsi per stringere accordi e definire le illecite transazioni. Si tratta di un’organizzazione composta da importanti elementi colombiani, spagnoli e nordafricani del traffico internazionale di stupefacenti e da soggetti di alto profilo criminale nello specifico settore, appartenenti ai clan della ‘ndrangheta reggina dei Commisso-Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica e Cataldo di Locri, del clan camorristico Bianco-Baratto di Napoli Fuorigrotta, di esponenti romani e calabresi trasferitisi nella Capitale.  Nel corso dele indagini sono stati eseguiti una quindicina di interventi repressivi che hanno consentito di sequestrare circa una tonnellata fra cocaina e hashish e trarre in arresto 22 corrieri. Lo stupefacente è giunto in Italia con l’utilizzo dei mezzi più disparati: dalla borsa spedita con l’autobus di linea,  all’utilizzo di container approdati nei porti italiani. Tra gli indagati di maggior spicco si segnalano Salvatore Femia, Francesco Rocco e Salvatore Albanese di Gioiosa Jonica, Giuseppe Zucco di Locri, Antonio Bianco di Napoli e Tommaso Gaglione di Sperone (Av), ex appartenente ai “falchi” della Polizia.