GdF: Bari, allarme cosmetici tossici, sequestrati oltre 1 milione prodotti e denunciati i responsabili di 6 ditte

Oriol De Luca

Oltre un milione e 131mila prodotti cosmetici (principalmente ombretti e fard) sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Bari nel corso dell’operazione “Make up”, condotta anche nelle città di Roma, Milano, Bari e Giugliano (NA).
Secondo la Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, che ha diretto le varie fasi d’indagine, si tratta di prodotti pericolosi per la salute dei consumatori in quanto contenenti (così come accertato a seguito di specifiche analisi di laboratorio disposte al riguardo) concentrazioni di metalli pesanti – come il nichel ed il cromo – molto superiori ai limiti consentiti dalla normativa europea di settore. Basti considerare che i prodotti finiti sotto sequestro presentano una concentrazione di nichel superiore del doppio rispetto a quella consentita, mentre quelli di cromo arrivano a superare fino a 163 volte tali limiti.
Le ditte che commercializzavano su tutto il territorio nazionale i cosmetici in questione sono 6, e dunque rappresentano la filiera di distribuzione di questi prodotti che, pur richiamandosi all’Italia su uno dei loro marchi, sono tutti di fabbricazione cinese.
Da notare come gli stessi prodotti fossero peraltro contrassegnati dalla marchiatura “CE” contraffatta, e che così avrebbe facilmente indotto in inganno consumatrici convinte di acquistare cosmetici rispondenti alle severe normative europee; particolare questo che ha aggravato ancor di più la posizione dei distributori e che si trovano ora a dover rispondere del reato di vendita di prodotti pericolosi per la salute pubblica, vendita di prodotti industriali recanti il marchio di conformità europeo contraffatto nonché frode nell’esercizio del commercio.
Da notare come al citato sequestro di cosmetici se ne affianchi un secondo di oltre 2.600 lampade UV abbronzanti, anche queste recanti una falsa marcatura “CE”.
Non è la prima volta che la Guardia di Finanza interviene sui commerci di articoli e prodotti vari per cosmesi, un business a molti zeri su generi che sono di larghissima diffusione ma che, proprio per l’uso che se ne fa, deve rispondere a severi standard qualitativi che mirano a tutelare chi poi li utilizza praticamente tutti i giorni.
Purtroppo sono ancora troppe le consumatrici, specie di giovane età che, magari allettate dal basso costo con cui questi cosmetici sono posti in vendita, li acquistano senza farsi troppe domande sulla loro reale composizione andando così incontro a possibili rischi per la loro stessa salute.