GdF: Caserta, sgominato un gruppo criminale egemone sulla Piazza Mondragonese delle sigarette di contrabbando

Oriol De Luca

Erano i “monopolisti” indiscussi dello spaccio di sigarette di contrabbando sulla piazza di Mondragone (CE), il cui “controllo” avevano assunto almeno dal 2015 a seguito delle scissioni all’epoca avvenute tra i gruppi criminali attivi nel settore. Oggi però il loro ricco business illegale ha avuto termine a seguito dell’arresto di 10 responsabili (di cui 7 ristretti in carcere e 3 ai domiciliari), disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
L’operazione, denominata “Smoke Palace II” e portata a termine dai finanzieri del Comando Provinciale di Caserta, si è sviluppata nel corso di circa due anni di complesse indagini rese oltremodo difficoltose dall’ambiente socialmente degradato in cui l’organizzazione si muoveva, ovvero la zona dei “Palazzi Cirio” che, sebbene situata in una posizione abbastanza centrale all’interno della cittadina campana, risente fortemente della concentrazione di numerosi immigrati clandestini, molti dei quali dediti ad attività illecite.
I membri del gruppo criminale, per rifornire costantemente di “bionde” i numerosissimi punti ambulanti di minuta vendita siti a Mondragone e sul litorale domiziano, ma soprattutto per non far intercettare i propri carichi contrabbandieri, erano soliti usare molti accorgimenti come quello di cambiare continuamente i canali ed i tragitti di rifornimento delle sigarette, operare il frazionamento dei carichi in modo tale da effettuate solo trasporti di quantitativi minimi oltre i quali scatterebbe il sequestro, facendo altresì attenzione alla frequente sostituzione dei mezzi con cui tali trasporti venivano realizzati, ed anche delle schede dei cellulari con i quali tenevano i necessari contatti con i loro fornitori.
Accortisi che tra le abitazioni dello stesso quartiere mondragonese risiedeva un finanziere, alcuni esponenti del gruppo non si erano fatti alcuno scrupolo nel minacciarlo consigliandogli di volgere il proprio sguardo da un’altra parte (una tracotanza intollerabile ma che comunque non gli è bastata ad evitare lo smantellamento del loro sodalizio criminoso).
Evidentemente i responsabili del gruppo di contrabbandieri, a capo del quale gli inquirenti hanno identificato un 31enne nato a Formia (LT) che in tali attività era coadiuvato da due fratelli e dal padre, avevano cominciato a soffrire i frequenti sequestri che le fiamme gialle avevano operato attraverso una continua pressione repressiva che, nel corso di 30 interventi, gli aveva già sottratto oltre 520 kg. di tabacchi lavorati esteri.
Probabilmente pensavano che il “danno” patito da questi sequestri ormai divenuti routinari fosse “fisiologico” anche se economicamente oneroso, ma non sapevano che i militari della Guardia di Finanza puntavano invece a disarticolare tutto il traffico, compresi i loro 5 fornitori operanti nella provincia di Napoli i quali, per l’importanza “commerciale” assunta dalla piazza clandestina mondragonese, curavano anche in prima persona il trasporti dei carichi di T.L.E. verso la stessa cittadina del casertano.