GdF: Foggia, arrestati per violazione della legge anti-doping 4 responsabili

Enrico Fiorenza

E’ purtroppo stata la morte di un giovane culturista, avvenuta nell’aprile 2016, a dare avvio all’operazione “Spartacus” che i finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, unitamente ai poliziotti della locale Questura, hanno concluso stamattina dopo oltre un anno di indagini giungendo all’arresto di 4 responsabili (a cui se ne aggiungo altri 2 arrestati in precedenza) nonché al sequestro, nell’arco di tutta l’indagine, di ben 1.500 confezioni di farmaci ad azione dopante e di provenienza illecita.
Fu il padre del giovane bodybuilder, deceduto al S. Paolo di Bari dopo essere stato dapprima ricoverato in condizioni disperate agli Ospedali Riuniti di Foggia, a denunciare un losco giro di anabolizzanti nel quale il figlio era rimasto invischiato ed in cui non poteva esserci finito da solo senza qualcuno che non lo avesse prima “consigliato” sul come costruirsi in poco tempo una massa muscolare imponente grazie alla “chimica”, magari guadagnando, e molto bene, sui farmaci spacciati al ragazzo nonché ad altri giovani atleti come lui.
E’ stato così che gli uomini della GDF e della PS foggiana si sono presto messi sulle tracce di alcuni soggetti che gravitavano nell’ambiente delle palestre di bodybuilding, eseguendo nei loro confronti intercettazioni telefoniche, pedinamenti e appostamenti, fino ad alcune perquisizioni grazie alle quali gli investigatori hanno scoperto luoghi in cui i farmaci proibiti venivano nascosti per essere successivamente spacciati a chi gliene facesse richiesta.
Proprio nel corso di queste attività d’indagine finanzieri e poliziotti hanno anche individuato due palestre di Cassano allo Ionio (CS), dove uno degli arrestati si riforniva dei prodotti dopanti grazie ai suoi contatti in Calabria.
Una vera e propria “rete” di rifornimento e spaccio di ormoni, anabolizzanti e farmaci proibiti vari, che però possono essere prescritti solo per gravi patologie e rivenduti soltanto nelle farmacie autorizzate, per questo molto appetiti da spacciatori o pseudo-preparatori atletici con pochi scrupoli, pronti a guadagnare cifre importanti sulla pelle di giovani atleti che a loro si rivolgono, spesso con assoluta fiducia, pur di arrivare a costruirsi un fisico invidiabile senza che gli vengano però illustrati a sufficienza i gravissimi rischi ai quali vanno incontro utilizzando tali potenti prodotti farmacologici.
Al pari delle illecite attività connesse allo spaccio di stupefacenti, la Guardia di Finanza ricorda a tutti gli atleti ed a chi li segue nel loro percorso sportivo che lo smercio, l’assunzione, la somministrazione e finanche l’incoraggiamento all’uso di sostanze dopanti sono proibiti dalla legge 376/2000, e che possono essere denunciati anche attraverso il numero di pubblica utilità delle fiamme gialle “117” attivo – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.