GdF: incassavano assegni sociali dell’Inps pur essendo residenti all’estero. Denunciati 370 “furbetti”

Giuseppe Magliocco

Percepivano l’assegno sociale erogato dall’INPS e, pur non avendone diritto, hanno indebitamente intascato oltre 10 milioni di euro fino a quando non sono stati smascherati e denunciati per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.
Sono questi gli elementi essenziali dell’operazione “People out”, che i finanzieri del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie hanno appena concluso denunciando 370 persone (tra cittadini italiani e stranieri), mettendo così in luce l’ennesima frode perpetrata ai danni dell’istituto previdenziale.
L’assegno sociale su cui si sono accentrate le attenzioni dello speciale Reparto delle fiamme gialle viene corrisposto su 13 mensilità – per un importo complessivo di oltre 5.800 euro annui – in favore di cittadini italiani, comunitari (con inscrizione all’anagrafe comunale) ed extracomunitari (purché titolari dei previsti permessi di soggiorno) che abbiano compiuto i 65 anni, siano effettivamente ed abitualmente residenti in Italia, abbiano soggiornato legalmente ed in via continuativa sul territorio italiano per almeno 10 anni e si trovino in condizioni economiche disagiate.
Un beneficio reale e concreto dunque ma sul quale, secondo quanto emerso dalle accurate indagini dei finanzieri, ben 370 soggetti avevano fatto i “furbetti” incassando dallo Stato italiano soldi, anche per importi rilevanti, a cui però non avevano diritto.
In buona sostanza i soggetti smascherati, dopo l’ottenimento di tale prestazione sociale, si erano trasferiti all’estero, ovvero domiciliavano permanentemente oltre i confini nazionali, salvo il rientrare ogni tanto in Italia per le pratiche di rito e per viaggi di piacere, ovviamente continuando a dichiarare falsamente di essere ancora effettivamente residenti nel ns. Paese nonché di essere indigenti.
I soggetti denunciati sono perlopiù effettivamente domiciliati in Sud America o nell’Europa dell’Est, anche se non sono mancati casi eclatanti imputati a cittadini nordafricani come quello di due coniugi di origine tunisina, fittiziamente residenti in Toscana, che hanno beneficiato di emolumenti per 120.000 euro ma che poi avevano addirittura movimentato capitali verso il Principato di Monaco per altri 370.000, con buona pace del loro dichiarato stato d’indigenza.
La sospensione/revoca degli emolumenti fino ad oggi versati a tutti i soggetti denunciati consentirà ora all’INPS di risparmiare oltre 2,6 mln. di euro annui, mentre le procedure per il recupero di quanto fraudolentemente percepito dagli stessi responsabili sono già state avviate.