GdF: Napoli, inchiesta al comune di Torre Annunziata, arrestati il sindaco e altri 5 responsabili

Enrico Fiorenza

Controlli sulla regolarità del lavoro di smaltimento rifiuti condotti personalmente e finanche di notte, con tanto di rilevi che hanno comportato pesanti penalità per la ditta aggiudicataria dell’appalto; a tanto era arrivato lo scrupolo e la solerzia del Sindaco di Torre Annunziata, Ciro Borriello, affinché tali indispensabili attività a tutela della salute pubblica fossero condotte con la necessaria cura.
Peccato, però, che dietro tanto attaccamento al proprio ruolo di primo cittadino dell’importante comune campano ci fosse soltanto il mercimonio della carica pubblica, almeno secondo quanto contestato dai magistrati della locale Procura delle Repubblica che per il Sindaco Borriello e per altre 5 persone (tra cui tre imprenditori e due rappresentanti di azienda) hanno disposto la misura della custodia cautelare in carcere con l’accusa di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa ai danni di ente pubblico e falsità in atto pubblico.
L’ennesimo brutto episodio perpetrato ai danni della Pubblica Amministrazione è emerso a seguito di una complicata indagine condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, i quali, in capo alla ditta che si era successivamente aggiudicata l’appalto cittadino di smaltimento rifiuti, hanno scoperto la presenza di fondi neri e di fatture emesse per operazioni inesistenti volte a giustificare le uscite di denaro contante che venivano poi versate, con cadenza mensile direttamente nelle mani del Sindaco Borriello, mediante scambi che avvenivano in luoghi molto appartati, fuori dalla copertura dei telefoni cellulari e con passaggi da un’auto all’atra.
Accortezze e precauzioni spinte quasi al limite che però non sono riuscite ad evitare i filmati e le intercettazioni ambientali eseguite dai finanzieri nei confronti dei soggetti indagati, le cui azioni corruttive sono state così dettagliatamente documentate e raccolte prima di essere consegnate ai magistrati inquirenti che, evidentemente, le hanno ritenute più che convincenti fonti di prova.
Per far meglio comprendere quale fosse il rapporto collusivo intercorrente tra il Sindaco e gli altri cinque arrestati, basti solo considerare come lo stesso fosse addirittura riuscito ad far attestare dal competente ufficio della A.S.L. “Napoli 4 Sud” un’inesistente situazione di pericolo per la salute pubblica, grazie al quale ha potuto definitivamente estromettere dall’appalto la ditta che si era inizialmente e regolarmente aggiudicata i lavori di smaltimento rifiuti per il comune da lui amministrato.
A rafforzare il quadro di pesante illegalità disegnato dai responsabili finiti oggi agli arresti, anche il fatto di come la ditta subentrante non fosse neppure in possesso dei requisiti economici e finanziari richiesti per la partecipazione all’incanto pubblico dei lavori, circostanza per la quale avrebbe già dovuto essere inizialmente esclusa dalla graduatoria.
L’indagine culminata oggi con 6 arresti pone ancora una volta in primo piano l’indispensabile ruolo che la Guardia di Finanza sta oggi più che mai rivestendo a tutela degli interessi della Pubblica Amministrazione, ponendosi altresì a fianco delle imprese che con la P.A. vogliono lavorare nella trasparenza e nel pieno rispetto delle previste normative, senza dover sottostare a nessun accordo occulto con funzionari pubblici infedeli inclini alla concussione ed alla corruzione.