GdF: Napoli, scoperto il negozio dell’articolo rubato. Denunciato il gestore

Oriol De Luca

Era proprio il negozio dell’articolo rubato quello che i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno scoperto a San Giuseppe Vesuviano (NA), dopo aver bloccato poco prima un furgone con targa bulgara che stava trasportando capi di abbigliamento (risultati poi trafugati lo scorso mese di settembre).
Le fiamme gialle partenopee stavano infatti eseguendo uno dei tanti giornalieri controlli sui traffici commerciali che transitano per le strade dei comuni che sorgono alle pendici del Vesuvio, quando hanno dato l’alt al furgone che in quel momento era condotto da un cittadino italiano.
Sulle prime il conducente, di fronte ai finanzieri che iniziavano a porgli domande al riguardo di quel che stava trasportando, ha cercato di ostentare sicurezza ma quando si è capito che tutti quegli scatoloni ammassati sul pianale del mezzo non avevano nessun documento di accompagnamento, che ne giustificasse quantomeno la provenienza, per lui sono iniziati i guai.
La pattuglia di militari delle fiamme gialle, certamente avvezzi a controllare trasporti e merci d’ogni tipo – ma anche a intuire subito quando qualcosa non va – ha così incalzato l’uomo e non gli è servito molto tempo per capire dove lo stesso fosse diretto con tutto quel carico da 1.500 capi di abbigliamento.
Lo stesso fermato, infatti, aveva la disponibilità di un locale peraltro posto proprio in zona centrale della cittadina vesuviana, e quando i finanzieri sono acceduti al suo interno vi hanno trovato praticamente di tutto (scarpe, borse, ombrelli ed altri accessori di abbigliamento, oltre a prodotti per cosmesi nonché di erboristeria) tutta merce di noti marchi nazionali ed internazionali alcuni dei quali con ancora attaccato il dispositivo anti-taccheggio.
In altre parole un’attività commerciale “parallela” rispetto a quelle regolari (e per di più completamene sconosciuta al Fisco), all’interno della quale gli uomini della GDF hanno rivenuto e sequestrato oltre 23.000 articoli, tutti provenienti da furti.
Il responsabile del locale, peraltro incensurato, è stato dunque denunciato alla Procura della Repubblica di Nola dove a breve dovrà rispondere del reato di ricettazione, mentre sono già state attivate le procedure per rintracciare i legittimi proprietari che – non appena l’Autorità Giudiziaria ne disporrà il dissequestro – potranno rientrare in possesso delle proprie merci.