GdF: Napoli, sequestrata una “casa di appuntamenti” camuffata da centro-massaggi. Denunciata una cittadina cinese

Stefano Serafini

Lo avevano creato come un centro di massaggi orientali, ma i messaggi che ne pubblicizzavano i servizi sul web lasciavano poco adito a dubbi, specialmente per quella clientela alla ricerca di giovani e gradevoli ragazze che però con il “tuina” (il massaggio tradizionale cinese) avevano poco a che fare visto che le loro prestazioni erano più che altro rivolte al meretricio.
Si è così conclusa con il sequestro dell’intera struttura un’attività d’indagine condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli i quali, nell’ambito delle quotidiane attività di controllo economico del territorio, erano venuti a conoscenza dell’esistenza di questo “centro-massaggi” sito nei pressi della frequentatissima piazza Nazionale, ovvero nello storico quartiere partenopeo della Vicaria.
Oltre alle normali manipolazioni a beneficio di pelle, muscoli ed articolazioni, infatti, per i clienti disposti a pagare un surplus venivano dunque rese prestazioni sessuali offerte in comode stanze con luci soffuse, musica di sottofondo e vasche con tanto di idromassaggio, in altre parole tutto quel che si può trovare in una “casa di appuntamenti” d’oltre confine ma che in Italia, come noto, è vietato sin dagli anni ’50 a seguito dell’entrata in vigore della c.d. “Legge Merlin”.
Per questo la responsabile del centro, una 43 cinese regolarmente residente in Italia, è stata denunciata per il reato di sfruttamento della prostituzione mentre nei suoi confronti le fiamme gialle stanno comunque procedendo ad ulteriori accertamenti di natura finanziaria volti a ricostruire l’effettivo volume d’affari conseguito attraverso l’illecita attività nonché le possibili violazioni di natura tributaria che ne sono derivate.