GdF: Pesaro, arrestato falso promotore finanziario reo di aver truffato almeno 300 risparmiatori

Aveva truffato diverse centinaia di risparmiatori realizzando una truffa plurimilionaria ma poi, sentendosi ormai braccato dalla Giustizia italiana, aveva pensato bene di riparare in Croazia (precisamente nella città di Pola) da dove si stava riorganizzando per continuare a “lavorare” nel campo a lui più congeniale – quello degli “investimenti-fantasma” – ma un passo falso lo ha tradito ed i finanzieri del Comando Provinciale di Pesaro, ormai da tempo sulle sue tracce, lo hanno finalmente arrestato in un ufficio postale di Milano.
Si è così chiuso il cerchio sulle attività truffaldine di un 43enne sedicente “promotore finanziario”, originario della provincia di Messina, sul cui capo pendeva da dicembre 2018 un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Pesaro.
L’uomo, un vero maestro della frode, è infatti accusato di aver truffato almeno 300 investitori ai quali – come sempre avviene in questi casi – aveva garantito guadagni sicuri (alcuni dei quali retribuibili in diamanti) a fronte di investimenti immobiliari ad altissima redditività per società operanti in America e Germania ma che poi, sulla base delle indagini condotte dalla GDF pesarese, si sono rivelati inesistenti.
Molto suggestivo, peraltro, era anche il “battage pubblicitario” curato dall’arrestato, che dalle pagine dei principali social network dava ampio risalto alle sue attività professionali alle sue attività con pubblicazioni pressoché continue di foto, racconti di colazioni di lavoro con altri investitori, sopralluoghi finalizzati alla gestione di immobili, ecc.
Nel suo vasto repertorio non mancava addirittura uno “corso per investitore immobiliare”, per la verità non proprio economico visto il costo (13.000 euro), ma che a suo dire avrebbe consentito ai partecipanti un successo professionale certo.
Una fantasia criminale davvero notevole dunque, unito al tempismo dimostrato nel riparare in territorio estero prima di finire nelle mani dei finanzieri, peccato per lui che i militari delle fiamme gialle stessero operando sul suo conto un’attività di “pedinamento virtuale” costituito da intercettazioni telefoniche, tracciamento dei movimenti finanziari e monitoraggio continuo dei profili social; attività grazie alle quali i finanzieri hanno così potuto “triangolare” i suoi spostamenti sino al rendez vous meneghino ai quali si sono immancabilmente presentati con grande sorpresa della controparte, evidentemente sicura che sul suo conto la morsa degli investigatori si fosse molto allentata.
A riprova di quale fosse il suo modo di gestire le cose anche il fatto che l’automobile con la quale era temporaneamente rientrato in Italia non fosse proprio a leasing e tantomeno di sua proprietà, giacché la stessa è risultata rubata ad una società di autonoleggio messinese.
Sul conto del “promotore”, l’Autorità Giudiziaria inquirente ha peraltro disposto un sequestro patrimoniale da 3.260.000 euro, somma che gli investigatori contano di rintracciare su conti correnti bancari svizzeri, maltesi e croati di fatto gestiti dal responsabile.
La Guardia di Finanza, nel mettere sull’avviso i risparmiatori verso forme d’investimento perlomeno “ardue”, ricorda come sia essenziale affidare i propri risparmi solo ad operatori di comprovata affidabilità, regolarmente autorizzati ad operare nel campo della gestione dei fondi, e che fanno capo a società finanziarie ed assicurative solide.
Per segnalare la possibilità di frodi sul genere è poi possibile contattare il numero di pubblica utilità del Corpo “117”, attivo – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.